Rieti ha celebrato oggi il 799° anniversario della dedicazione della sua maestosa Cattedrale, un momento di profonda riflessione spirituale e comunitaria che ha visto la partecipazione di un folto gruppo di sacerdoti. A presiedere la solenne celebrazione è stato il vescovo Vito Piccinonna, che ha offerto una meditazione intensa e ricca di simbolismo sulla natura della Chiesa, non solo come edificio, ma soprattutto come comunità viva e operante.
Il Vescovo ha sottolineato che, nonostante la Cattedrale sia ancora un «cantiere» in fase di restauro, in seguito agli eventi sismici del 2016, questa condizione rappresenta una metafora del cammino di crescita e trasformazione a cui la comunità è chiamata. «Questo spazio sacro che ci ospita è singolare nella sua unicità», ha affermato, sottolineando come la Chiesa, attraverso il ministero del Vescovo e dei suoi collaboratori, rinvia al «Mistero di Cristo e della Chiesa».
Durante l’omelia, il don Vito ha riflettuto sulla natura della Chiesa come tempio spirituale. Ha citato le parole di Sant’Agostino, che vedeva nella costruzione fisica del tempio un parallelo con la crescita spirituale dei fedeli: «Mediante la fede divengono materiale disponibile per la costruzione», ha ricordato, invitando i presenti a riflettere su come ogni credente sia parte di un progetto divino in continua evoluzione.
Il cuore dell’omelia si è concentrato sull’importanza della solennità della dedicazione come occasione per rinnovare la consapevolezza che la Chiesa non è solo un luogo fisico. «I cristiani sono liberati da quel senso magico o sacrale legato agli spazi», ha detto, ricordando che il vero tempio è Cristo, e che la Chiesa è una comunità di persone che vivono il Vangelo nella quotidianità.
In conclusione, il Vescovo ha lanciato un appello a far risplendere la bellezza della fede in Cristo attraverso la «via della bellezza» – un’espressione dell’amore per gli altri, specialmente per i più poveri e bisognosi. Ha invitato i fedeli a fare della Cattedrale non solo un simbolo di pietra, ma un centro di «attrazione eucaristica« che porti la luce della fede fino alle «estreme periferie».
Non solo un anniversario di pietra e storia, dunque, ma un rinnovato impegno della comunità a essere testimoni vivi di Cristo, che alla soglia dei suoi ottocento anni e del Giubileo 2025 riconosce nella Cattedrale un faro spirituale per tutta la Chiesa di Rieti.