Impariamo a fare squadra con Dio

Ha come “giocato in casa” il vescovo Vito presiedendo la Messa concelebrata dagli assistenti diocesani di Azione Cattolica, nella cappella del Centro Pastorale di Contigliano, in occasione della Festa della Pace dell’ACR. Monsignor Piccinonna è stato infatti per anni assistente nazionale dell’associazione che la scorsa domenica ha visto insieme le famiglie dei ragazzi e la partecipazione di membri dei settori Adulti e Giovani.

Per loro una mattina insieme con giochi e attività sul tema “Allenati alla pace”, all’interno del quale il vescovo ha calato la pagina evangelica della prima domenica di Quaresima. «Pensavo anche allo slogan di questa nostra giornata “Allénati – o allenàti – alla pace”, e all’importanza di fare squadra», ha detto rivolgendosi ai presenti. Perché se il male, come la guerra, accade perché ci allontaniamo da Dio, occorre allenarsi a resistere alle tentazioni che ci portanto a perderlo di vista, portando a centrare su di noi, invece che su di Lui, lo sguardo. «Il credente – infatti – sa che non si può costruire davvero una bella e buona vita indipendentemente da Dio. Fuori da Dio, che è l’architetto delle nostre vite, la nostra vita fallisce nel suo scopo. Non la si può progettare in maniera così bella come invece lui desidera per ciascuno di noi».

La lezione che offre Gesù è il suo «allenamento particolare» nel deserto, dove «non puoi portare con te tutti gli appoggi che vorresti», ma «devi andare con l’essenziale». Ed in questa condizione di vulnerabilità Satana lo tenta: «Se tu sei il Figlio di Dio, allora muovi, piega le cose, le pietre, piega Dio, piega il potere… Se tu sei il figlio di Dio… Dai, vediamo!». Ma Gesù non solo si lascia ingannare, non solo non si allontana dal Signore, ma indica «una via diversa alla realizzazione del suo essere Figlio di Dio, che non passa per la gloria, non passa per gli onori, non passa per l’abuso del potere, neanche in nome di Dio: passa per la via del servizio». Gesù si fa piccolo, e raggiunge il massimo della piccolezza sulla croce. «Poteva dire anche al Padre: “Ma io sono tuo figlio!”», invece «ha accettato questa via piccola perché sa che Dio le cose grandi le fa anche così».

Occorre seguire Dio anche quando non ne capiamo fino in fondo le ragioni. Quando il Mercoledì delle Ceneri viene detto «convertiti e credi nel Vangelo», vuol dire «girati, guarda verso la luce, come un piccolo girasole… segui la luce, segui Lui!». Allenarsi alla pace è seguire il Signore, è «fare squadra con Dio». E questo, ha detto don Vito, per i piccoli di ACR dovrebbe essere naturale: «È un qualcosa che avete nel vostro Dna, siete al servizio non di voi stessi o dei vostri gruppetti, ma della Chiesa. E la Chiesa è al servizio del mondo intero per questo progetto di umanizzazione».

L’invito è a coltivare una fede che non sia solo formale, ma un modo di stare al mondo, per dire alla società che «ci stanno a cuore le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutti, soprattutto dei più poveri». Di qui l’augurio ad avere spazio nel cuore per tanta speranza, ma anche per il dolore del mondo, e agli adulti, sapendo che al mondo Dio non ci lascia mai soli.