Farsi prossimi dei piccoli

«L’intera Citta di Rieti si stringe attorno all’amato Antonio di Padova nel tanto atteso Giugno antoniano. Le celebrazioni in suo onore, i vari momenti di riflessione e di comunione che andremo a vivere provochino la nostra crescita personale e collettiva in questo frangente storico delicato e drammatico»: è l’augurio che il vescovo Vito Piccinonna esprime in vista dei festeggiamenti che costituiscono il momento più forte nella tradizione reatina. Le parole del presule sono poste in apertura della brochure che riporta l’intero programma dell’edizione 2024 del Giugno antoniano reatino.

Tanti gli eventi in programma da mercoledì prossimo fino al primo luglio. Piccinonna invita a guardare a sant’Antonio, il quale «ha attinto dal Vangelo uno stile rivoluzionario che sulla scia del suo maestro, Francesco d’Assisi, lo ha portato ad aver uno sguardo fraterno fatto di tenerezza e di vicinanza verso tutti, soprattutto verso i più fragili». E il legame con san Francesco viene particolarmente sottolineato nel clima degli ottocentenari francescani che hanno avuto la prima fase lo scorso anno proprio nella valle reatina con la memoria della Regola Bollata e del primo presepe, per poi avere quest’anno il riferimento a La Verna con gli otto secoli dalla stimmatizzazione del Poverello. «Le stimmate, ovvero la passione di Dio per gli uomini… in san Francesco, in sant’Antonio e in tutti noi» è il tema spirituale indicato per le celebrazioni antoniane di quest’anno, con l’augurio che esse «ci facciano riscoprire la novita del dono che Gesù fa a tutti noi di una pacificata e riconciliata bellezza: “essere tutti fratelli”», come si legge nel saluto della cappellania della Pia Unione Sant’Antonio, costituita dai frati della fraternità francescana interobbedenziale di San Rufo. Spirito di fraternità e di attenzione ai più piccoli che viene richiamato anche nelle parole del priore della confraternita antoniana, Alessandro Brunelli, nel ribadire «la certezza che, farsi prossimi ad Antonio di Padova, significhi farsi prossimi agli ultimi, ai fragili e, prima di tutto, ai bambini, nel segno del rapporto intenso e privilegiato che ha sempre legato i più piccoli» al venerato santo, la cui effigie sarà esposta martedì in Sant’Agostino.

Per il quinto anno, è ancora la basilica di piazza Mazzini ad ospitare le celebrazioni in onore del “santo dei miracoli”, perdurando gli importanti lavori di restauro in San Francesco. E nella chiesa oggi parrocchiale già sede degli agostiniani (anche un po’ a richiamare la prima vocazione del lisbonese Fernando che, prima di scegliere la via dei Minori facendosi seguace del Poverello d’Assisi come fra Antonio, aveva iniziato l’esperienza religiosa e il ministero sacerdotale tra i canonici agostiniani di Coimbra) converranno i devoti che, nonostante il trascorrere degli anni e l’affievolirsi delle tradizioni religiose e dell’afflato spirituale, continuano numerosi a coltivare lo speciale legame col santo che da secoli – sin dal momento in cui, l’anno dopo la morte di Antonio, era a Rieti, al tempo sede papale, che si iniziò il processo della sua canonizzazione – gode fra il popolo reatino di una venerazione singolare. Se il culmine dei festeggiamenti antoniani, e il momento più coinvolgente anche dal punto di vista “civico” e più di richiamo “esteriore”, è la superba processione dei ceri, che si svolgerà nella serata del 30 giugno, il programma liturgico – e quello culturale e ricreativo – si dipana per una ventina di giorni, a partire dall’avvio alla vigilia della festa liturgica del santo, martedì 12, con la Messa del vescovo Piccinonna. L’indomani tornerà poi a Rieti il cardinale Marcello Semeraro (vi era già stato nel 2021 per la commemorazione del venerabile Massimo Rinaldi, oltre a partecipare, da buon pugliese, all’ordinazione episcopale di Piccinonna lo scorso anno): sarà il porporato alla guida del dicastero vaticano che si occupa dei santi a presiedere il solenne pontificale del 13. Le liturgie – che vedranno intervenire diversi sacerdoti diocesani e religiosi – e gli altri appuntamenti (in queste domeniche via via riportiamo su questa pagina il programma della rispettiva settimana) si dipaneranno nei giorni successivi, con alcuni momenti particolari: giornate diocesane “di categoria” organizzate di concerto con gli uffici pastorali, cominciando domenica prossima con quella della carità, per proseguire con le giornate dedicate alla famiglia, ai bambini, ai giovani, al mondo del lavoro, dello sport, della salute, oltre al raduno diocesano delle confraternite.