Alla ricerca di ciò che non passa: l’incontro del vescovo con i giovani della diocesi

È bello essere qui. Questo il tema dell’incontro del vescovo Vito con i giovani che ha caratterizzato la domenica nella parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa. Un evento a carattere diocesano che ha visto partecipare due fasce di età: quella delle scuole medie superiori e quella dei giovani adulti. Don Vito ha dedicato loro due momenti distinti di ascolto e dialogo, ma il carattere della giornata è stato innanzitutto quello della condivisione, nelle attività e ovviamente con la celebrazione eucaristica, con una sottolineatura: che essa sia il punto d’origine di un’esperienza da portare fuori dall’aula liturgica, da propagare nel quotidiano di ciascuno.

Quella giovanile è un’età che incontra una particolare attenzione da parte della Chiesa locale, riconoscendo in loro un desiderio di futuro, una speranza sincera che va sostenuta perché a volte manca il necessario ottimismo e non sempre i ragazzi e le ragazze trovano spazio nella società. «Crediamo che i giovanissimi e i giovani debbano essere protagonisti, svolgere un ruolo di primo piano nella Chiesa», spiega don Luca Scolari, responsabile del Servizio diocesano di Pastorale giovanile. «Nel dialogo con il vescovo sono emerse le difficoltà delle nuove generazioni e anche un po’ la fatica che la Chiesa fa nell’incrociarne il percorso, nel coinvolgerli e renderli partecipi».

Insieme, però, si è fatta avanti la consapevolezza che i ragazzi e le ragazze sono alla ricerca di qualcosa di bello, di qualcosa di affidabile, di qualcosa che non passi, che duri. E anche per questo un primo impegno da parte del servizio di Pastorale giovanile è a non fare dell’incontro del 26 marzo un evento isolato, ma la prima di tante altre occasioni di scambio e crescita comune.

Tra i prossimi passi quelli che portano alla Giornata Mondiale della Gioventù: le iscrizioni sono in corso e la Pastorale giovanile sta preparando un apposito percorso di formazione aperto a tutti, non solo ai giovani che andranno a Lisbona per incontrare il Papa, ma anche a quanti seguiranno l’evento dalle proprie comunità. «Questi appuntamenti – spiega don Luca – prenderanno il posto del consueto ciclo di lectio di Pasqua, avranno cadenza quindicinale e andranno avanti fino al giorno dell’Ascensione».

Nell’attesa, i partecipanti alla giornata hanno portato a casa un piccolo segno, una calamita che ricorda la gioia, la luce, la speranza, che ciascuno deve attendere dalla vita.