Giona: «un profeta decisamente strano»

Messa presso la scuola Giovanni Pascoli per l’inizio dell’anno scolastico

A scuola si impara il punto, il punto esclamativo, il punto interrogativo, il punto e virgola, il punto e basta. Manca forse il punto d’ironia che sarebbe necessario per entrare dentro il libro di Giona. E’ un libretto non storico che ha come protagonista un profeta decisamente strano: Dio gli parla e lui non ascolta, sul mare in tempesta tutti pregano e lui dorme, deve andare a desta e va a sinistra. Conclusione: viene scaraventato nel mare e finisce in bocca ad una balena per tre gioni! Collodi si sarebbe ispirato proprio a questa figura scostante, collerica, vendicativa per le sue avventure di Pinocchio. Di chi è simbolo Giona? Del credente che non accetta Dio che è misericordioso e lento all’ira e che non distrugge la grande città di Ninive. Al contrario di Giona che se ne infischia di tutta quella gente e si intenerisce solo per una pianticella di ricino che nella calura gli fa ombra e lo ristora. Giona siamo noi quando ci guardiamo allo specchio e ci scopriamo distratti, presi da noi stessi, incuranti di quello che accade fuori dal nostro giro. Il contrario di Giona è Maria, la madre di Gesù che risponde all’angelo: ”Eccomi!”. Cioè ci sono, sono pronta, sono a disposizione e così comincia la storia della salvezza a beneficio di tutti.

Che cosa volete diventare da grandi?

Dipende se seguirete Giona o Maria?

L’augurio è che la scuola diventi un’occasione per conoscere, per aprirsi agli altri, per attrezzarsi a essere domani utili alla società.

Auguri allora non solo a voi, ma ai vostri insegnanti e alle vostre famiglie. Insieme e non l’uno contro gli altri la scuola è più bella!