Santa Barbara (Messa con i Vigili del Fuoco)

(Sir 51,1-8; Sal 30; 2Tim 2,8-13.3,10-12; Lc 9,23-26)
04-12-2021

Poi disse a tutti: se qualcuno vuol venire dietro a me”. Gesù prova a chiarire la sua vera identità e precisa che per poterlo conoscere bisogna stargli dietro. D’altra parte, non si può conoscere qualcuno se pretendiamo di camminargli sempre davanti, se pretendiamo di anticipare i suoi progetti e i suoi desideri. Per conoscere Gesù – ma in fondo per conoscere chiunque – occorre, dunque, imparare a camminargli dietro. Ma che significa questo in concreto? Le parole del Maestro sono inequivocabili.

La prima è: “Chi vorrà salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia la salverà”. Senonché, “rinnegare sé stessi” è l’esatto contrario dell’auto-realizzazione. In effetti, rinnegarsi vuol dire mettere tra parentesi le proprie ragioni, talora autoreferenziali, egoiste ed ambigue. Perché diminuiscono i cristiani oggi? Perché c’è troppa gente che si sveglia ogni giorno con l’ansia di difendere la propria immagine, di vincere la paura di non farcela, di rincorrere il successo degli altri. Queste persone sono già morte, hanno già perso la loro vita, perché non escono mai dalla torre d’avorio del proprio Ego. D’altra parte, la pienezza della vita non è un perdere casuale, una distrazione, una sconfitta per disattenzione: la mamma per generare il figlio deve perdere qualcosa di sé, anche se si giungesse legittimamente ad un miglior trattamento salariale. Così Barbara ha perso la vita per Cristo, ma l’ha salvata rispetto alle convenzioni familiste incarnate dal padre Dioscoro che sono poi sempre le stesse: il denaro, il potere, il sesso.

La seconda è: “Che vantaggio può avere un uomo a guadagnare il mondo intero, se poi perde o rovina sé stesso?”. Qui si scopre che ciò che non va assolutamente perso è sé stessi, cioè la propria autenticità. Siamo spesso costretti dentro autentiche “camicie di forza”: convenevoli (salvare la faccia), miti (la giovinezza), riti (Black Friday). Si fatica ad esprimersi in libertà e secondo la nostra autentica vocazione. È sempre un errore però barattare la libertà per una semplice rendita di posizione, elargita dagli altri. Perdere sé stessì è tragico almeno quanto perdere la vita.

La terza, infine, è: “Se qualcuno si vergognerà di me e delle mie parole, il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui quando ritornerà”. Non è una minaccia, ma una profezia. Per dire che la storia è solo il primo tempo della vita che va oltre e perciò non bisogna lasciarsi impressionare dai vincenti di turno perché sono destinati a scomparire insieme a tutti quelli che avranno vissuto solo per sé stessi. Non è stato così per Stefano Colasanti che sulla Salaria preferì fermarsi ad aiutare piuttosto che tirare diritto per la sua strada. Ma il vigile del fuoco, come santa Barbara, non ascolta le sirene del mondo che invitano a pensare a sé stessi, ma si lascia orientare dal suono della sirena che chiama laddove c’è il pericolo. D’altra parte, “dove è il pericolo cresce anche ciò che dà la salvezza” (F. Hoderlin).