Omelia Ordinazione presbiterale di Maurizio Iorio e Vincenzo Ianniciello

Basilica di S. Agostino, 14 settembre 2023 -  Festa dell’Esaltazione della Santa Croce
14-09-2023

Carissimi Maurizio e Vincenzo,

la vostra storia personale è scritta nel Cuore stesso di Dio. Il vostro percorso affonda in questo Cuore le sue radici e si sviluppa attraverso incontri, volti, situazioni, scelte che hanno dato sostanza al cammino, a cominciare dalle vostre famiglie cui vada sempre la vostra gratitudine. Nemmeno un attimo del vostro camminare è sconosciuto dalla bontà e dalla provvidenza di Dio, che mai vi ha abbandonato e deluso, anche nel tempo dell’incertezza e della fatica. Il viaggio della libertà che Dio ha fatto con Israele continua nelle nostre storie. Spesso anche per noi il viaggio diventa impegnativo (cfr. Nm. 21,5), vorremmo alternative accattivanti, facilitazioni, sconti eppure un segno si leva nei deserti di oggi, come in quelli di ieri: il Crocifisso-Risorto, sorgente sempre nuova di pace e di speranza. Egli si offre a voi in maniera particolare e di Lui voi divenite partecipi sacramentalmente, oggi, come servi a tempo pieno.

Venite ordinati Presbiteri, nella Festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Contemplate tutti i giorni della vostra vita l’immenso amore di Colui che ha svuotato se stesso (cfr. Fil. 2,7).  Nessun compito ministeriale venga prima della contemplazione e dell’adorazione di Dio, da cui tutto dovrà irradiarsi. È vuota ogni azione (fosse anche sacra!) che non parte da Lui e non conduce a Lui. Senza questa centralità vi spaventerà il deserto che talvolta coglierete non solo attorno a voi ma anche dentro di voi. Contemplate e Adorate Colui che vi ha amato a caro prezzo, annunciatelo come Colui che “pare sia pazzo per le Sue Creature” (S. Caterina); il vostro ginocchio per primo si pieghi dinanzi a Colui che il Padre ha esaltato sulla Croce (cfr. Fil. 2,10). Come Nicodemo, anche nella notte, non rinunciate a porre a Dio le vostre domande e quelle del popolo che vi è affidato, che-non dimenticatelo mai!-è di Dio e non vostro. A voi è affidato, ma è proprietà di Dio. Additate Gesù, il Crocifisso Risorto, come la Speranza che appaga e inquieta il cuore umano, come la perla preziosa, Vita della vostra vita. Non vergognatevi di Lui, annunciatelo con franchezza e sine glossa come salvezza di questo mondo spesso insipido e disorientato per il quale – prometterete fra poco- sarete chiamati a implorare la divina misericordia. Perciò siate capaci di grande vicinanza, siate Ministri della Vicinanza di Dio in una Chiesa che vuol essere Casa e Madre per tutti –come ci sta esortando papa Francesco-, nessuno escluso, anzi proprio cominciando da chi si sente escluso, lontano o allontanato anche dai nostri circuiti. Da loro verso tutti, tutti, tutti. Non siate mai dei muri di gomma soprattutto verso le lacrime e le speranze della gente; avvertite con entusiasmo i sogni talvolta timidi delle nuove generazioni, siate riverenti verso i più anziani, spartite le fatiche delle famiglie e dei più poveri, fatevi vicini agli ammalati e a chi se ne prende cura. Siate consolazione per tutti, consolate con la stessa consolazione con cui Dio vi consola. State con la gente, con tutti, non sceglietevi gruppi vostri, non ambite a spazi particolari. Non vi interessi la carriera. Anzi l’unica carriera che auguro anche a voi, come a tutti noi ministri del Signore, è la stessa di Gesù, non altra. Non sceglietevi voi i posti da occupare nella vigna del Signore. Siate contenti di essere trovati a lavorare nella Sua vigna, non importa se dalla prima o dalle ultime ore del giorno. Sapere di essere trovati in Lui e dove Lui vi vuole sia sempre la gioia più grande.

Vi verrà affidata la vera carriera con le parole che come vostro Vescovo  pronuncerò affidandovi fra poco i doni del popolo santo di Dio: “Conforma la tua vita al mistero della Croce di Cristo”, che poi significa amare senza misura, tradurre nei fatti e nella verità il segreto della vostra adorazione,non trattenendo nulla e nessuno per voi, maturando un cuore largo e delle mani vuote, lontani dagli idoli e dalla superficialità. Compito possibile? Da soli no, mettetevi l’anima in pace. Con la grazia di Cristo sì. A Dio tutto è possibile. Non preoccupatevi di voi. Lasciate fare a Dio.

Come vostro Vescovo e con i fratelli Presbiteri diventiamo la vostra prima famiglia, vi saremo accanto con affetto di padre e di fratelli, in un rapporto adulto che respira della gratuità dell’amore di Dio e della comune responsabilità verso il popolo santo di Dio che ci è affidato; con tutta la Chiesa reatina faremo strada insieme, non rinunciando a cogliere le sfide sempre nuove che i tempi ci mostrano.

Termino, affidandovi le parole meravigliose di Benedetto XVI che, a proposito dell’imposizione delle mani che fra poco vivremo così diceva: “Dio prende possesso di me dicendomi: tu mi appartieni. Tu stai sotto la potenza del mio cuore. Tu sei custodito nel cavo delle mie mani e proprio così ti trovi nella vastità del mio amore. Rimani nello spazio delle mie mani e dammi le tue”. Che bello, Maurizio e Vincenzo! Sarà così.

E il Signore, il Pastore delle nostre anime, vi dia la Sua gioia. Sempre.