Oemlia presso l’Istituto Comprensivo Giovanni Pascoli in occasione dell’apertura dell’anno scolastico

Memoria della Beata Vergine Maria del Rosario (Gn 4, 1-11; Sal 85; Lc 11, 1-4)
07-10-2015

A scuola si impara il punto, il punto esclamativo, il punto interrogativo, il punto e virgola, il punto e basta. Manca forse il punto d’ironia, che sarebbe necessario per entrare dentro il libro di Giona. E’ un libretto non storico, che ha come protagonista un profeta decisamente strano: Dio gli parla e lui non ascolta, sul mare in tempesta tutti pregano e lui dorme, deve andare a destra e va a sinistra. Conclusione: viene scaraventato nel mare e finisce in bocca ad una balena per tre gioni! Collodi si sarebbe ispirato proprio a questa figura scostante, collerica, vendicativa per le sue avventure di Pinocchio.

Di chi è simbolo Giona? Del credente che non accetta Dio, Dio che è misericordioso e lento all’ira e che non distrugge la grande città di Ninive. Al contrario di Giona, che se ne infischia di tutta quella gente e si intenerisce solo per una pianticella di ricino che nella calura gli fa ombra e lo ristora. Giona siamo noi quando ci guardiamo allo specchio e ci scopriamo distratti, presi da noi stessi, incuranti di quello che accade fuori dal nostro giro.

Il contrario di Giona è Maria, la madre di Gesù, che risponde all’angelo: «Eccomi!». Cioè ci sono, sono pronta, sono a disposizione; e così comincia la storia della salvezza a beneficio di tutti.

Che cosa volete diventare da grandi?

Dipende se seguirete Giona o Maria.

L’augurio è che la scuola diventi un’occasione per conoscere, per aprirsi agli altri, per attrezzarsi a essere domani utili alla società.

Auguri allora non solo a voi, ma ai vostri insegnanti e alle vostre famiglie. Insieme, e non gli uni contro gli altri, la scuola è più bella!