Consiglio spirituale dopo il rosario: «Qual è la radice umana della crisi ecologica?»

Breve meditazione del vescovo dopo il rosario in diretta streaming dalla cappella della Madonna del Popolo nei giorni del Covid-19
15-05-2020

Qual è – al di là dei sintomi – la radice umana della crisi ecologica? A tale questione intende dare risposta il capitolo III della Laudato sì che  si introduce con un elogio della tecnoscienza: ”Si può negare la bellezza di un aereo, o di alcuni grattacieli? Vi sono preziose opere pittoriche e musicali ottenute mediante il ricorso ai nuovi strumenti tecnici” (LS, 103). Salvo aggiungere – come nel drammatico caso delle bombe atomiche – che “l’uomo moderno non è stato educato al retto uso della potenza, perché l’immensa crescita tecnologica non è stata accompagnata da uno sviluppo dell’essere umano per quanto riguarda la responsabilità, i valori e la coscienza” (LS, 105).

È accaduto così che l’essere umano e le cose abbiano cessato di darsi amichevolmente la mano, diventando dei contendenti. E così la ricerca del profitto si è concentrata prima sullo sfruttamento dissennato delle risorse naturali e poi sulla stessa specie umana, ritenuta una variabile sacrificabile al tornaconto di alcuni. Nessuno, ovviamente, vuol tornare all’età della pietra, ma bisogna rendersi conto di come la scienza e la tecnica non sono affatto “neutre” e fanno gli interessi di qualcuno. Come è dato di intuire anche nella vicenda del Covid, dove a proposito di ricerca e di vaccini sono già in lotta industrie farmaceutiche e interessi nazionali.

Aveva ragione Romano Guardini  quando – all’inizio del Novecento – scriveva che l’essere umano: ”non sente più la natura né come norma valida, né come vivente rifugio. La vede senza ipotesi, obiettivamente, come spazio e materia in cui realizzare un’opera nella quale gettarsi tutto, e non importa che cosa ne risulterà” (LS, 115). Naturalmente criticare l’antropocentrismo, non vuol dire cadere nel biocentrismo, cioè eliminare l’uomo per salvare la natura. Significa invece capire che tutto si tiene insieme e che l’uomo non può essere separato dalla natura, così come gli uomini tra di loro, e gli uomini con Dio. Come disse Ezio Bosso, al termine di una sua spettacolare esecuzione al piano: “Ricordatevi che la musica, come la vita, si può fare solo in un modo: insieme!”.