Consiglio spirituale dopo il rosario: «Nessuno si salva da solo»

Breve meditazione del vescovo dopo il rosario in diretta streaming dalla cappella della Madonna del Popolo nei giorni del Covid-19
16-05-2020

Tutto è connesso” (LS, 16) è la frase emblema della Laudato si’, l’assioma dal quale tutta la proposta di Papa Francesco può essere compresa. Un messaggio chiaro e potente, in un’epoca frammentata che ci ha reso disumani e fragili, il cui significato non è “tutto è connesso là fuori”, ma “io sono legato a ogni persona e a ogni cosa, implicato direttamente, che voglia riconoscerlo o no”. Il coronavirus è stato un brusco risveglio dalla becera persuasione che ognuno se ne sta per proprio conto. Ci siamo resi conto piuttosto che “tutto è connesso” e che ciascuno dipende dall’altro.

A questo proposito, il IV capitolo della Laudato si’  porta a compimento la sua proposta, affermando: “non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale” (LS, 139). Non si può pensare ingenuamente che si debba prima affrontare la crisi economica e sociale e poi darsi pensiero della sfida ecologica. Le due cose vanno affrontate insieme. Per andare verso città vivibili e non discariche umane; verso aree interne integrate e non lande periferiche desolate, richiede di muoversi secondo un piano organico ed integrato. Non bisogna trovarsi dinanzi all’aut-aut come a Taranto, dove si tratta di decidere se morire a causa dell’ex Ilva oppure chiudere il più grande polo siderurgico ed affamare un’intera area del Sud.

Assumere questa logica integrata vuol dire riscoprire “che l’ecologia integrale è inseparabile dalla nozione del bene comune” (LS, 156). Purtroppo, la nostra generazione troppo centrata sui diritti individuali ha perduto di vista la serie dei doveri sociali e si è concentrata sui beni propri, accantonando il bene comune. Ma in virtù del principio “tutto è connesso” nessuno può pensare di salvaguardare il proprio bene particolare, se il bene comune non è garantito. Di questa riscoperta fa parte anche la giustizia tra le generazioni perché non possiamo spendere, né indebitarci, lasciando a chi verrà di ritrovarsi nelle pesti. Tornano profetiche le parole di un visionario politico pugliese, Aldo Moro: “Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere” (28 febbraio 1978).