La crisi economica sarà peggiore di quella sanitaria. Nella speranza che il contagio  in questa fase 2 non risalga va detto, per onestà, che il Covid non ha provocato, semmai ha rivelato le insufficienze di un modello economico, già in crisi dal 2008. Tale modello è detto liberista, ma nulla ha a che vedere con la libertà di cui è una caricatura. Fa crescere, infatti, la ricchezza in termini assoluti, salvo distribuirla male e così creare un fossato tra ricchi e poveri. I principi-base che regolano il cosiddetto liberismo sono almeno tre.

Il primo sostiene che l’uomo più che un ‘animale sociale’ è un ‘animale economico’ per il quale gli altri sono soltanto dei potenziali concorrenti da eliminare. In tal modo siamo ricondotti alla logica dell’homo homini lupus. Cioè, gli altri sono solo nemici e nient’altro.

Il secondo è quello della cosiddetta “mano invisibile”, per la quale il meccanismo del libero mercato aumenta le opportunità per tutti, come una marea che solleva insieme tutte le barche. In realtà, a ben guardare la marea solleva solo gli yacht! E questo spiega la scandalosa crescita delle disuguaglianze sociali negli ultimi 40 anni.

Il terzo principio è l’assoluta separatezza tra etica ed economia, come a dire che la prima si occupa dei valori e l’altra dei mezzi e, quindi, non si dà la possibilità di rilevare alcuna connessione.  Ne segue che la scienza economica è insindacabile. Anche se poi la vicenda triste dei reparti di terapia intensiva insufficienti che ha portato a dover scegliere tra chi intubare e chi no, in base all’età e allo stato di salute. dimostra che il rispetto alla persona è subordinato ad altre variabili economiche che in certi frangenti svelano tutta la loro disumanità.

Occorre, dunque, ragionare “a bocce ferme” dentro la crisi che morderà ancora di più, evitando di alimentare la stessa logica liberista fin qui vincente, ma aprendoci ad un’altra prospettiva, come quella che si ricava dalla Laudato sì di papa Francesco. Di questa, però, parleremo ancora, visto che si avvicina il V anniversario dalla pubblicazione di questa Enciclica, destinata a cambiare il nostro sguardo sulla casa comune che è il mondo.