Una immersione totale nella valle reatina per cogliere lo spirito dei luoghi e le potenzialità del territorio: l’ha vissuta il Comitato nazionale per l’ottavo centenario della prima rappresentazione del presepe, per raccogliere idee e spunti di riflessione dei componenti e a abbozzare il nucleo operativo di una struttura che da qui al 2023 sarà impegnata nell’ideazione e realizzazione di attività e progetti che diano al presepe di Greccio risonanza nazionale e internazionale.
Due giorni di presenza sul territorio iniziati lo scorso venerdì a Rieti: in episcopio i membri del Comitato hanno approfondito con mons Domenico Pompili il rapporto tra Francesco e la valle reatina, dove il santo visse in modo radicale la sua ricerca grazie a un patrimonio naturale e spirituale in larga parte conservato fino ad oggi. Il vescovo si è anche soffermato sulle difficoltà del reatino, tipiche delle aree interne dell’Appennino, guardando in prospettiva alle opportunità che derivano dalla ricostruzione post-terremoto e post pandemia.
Il sabato è stato invece vissuto a Greccio, presso il Museo Internazionale del Presepe di Greccio, dove lo storico Franco Cardini ha focalizzato l’attenzione sull’originalità del primo presepe e sull’opportunità di riaprire un canale di comunicazione con Bethlehem, per recuperare anche quell’aspetto dell’esperienza francescana.
Tra i due momenti una fitta serie di appuntamenti per gli esperti del Comitato, nei santuari francescani ma anche nei borghi e negli altri luoghi di di maggior interesse storico del montepiano.
Il prossimo passo è l’organizzazione operativa della proposta che orienterà l’attività da qui al 2023. A dicembre il Comitato si riunirà di nuovoa Rieti per presentersi alla città e alle forze vive del territorio

