Palme a coro allargato: un’esperienza da trasformare in tradizione

È proprio il caso di dirlo: buona la prima. Non avrebbe potuto avere esiti migliori la Domenica delle Palme vissuta a cori riuniti. La Schola Cantorum «Chiesa di Rieti» e il coro «Giuseppe Rosati» di Sant’Agostino hanno animato insieme la celebrazione della Passione del Signore che ha avuto luogo nella Basilica Cattedrale la mattina del 9 aprile.

Ovviamente la qualità delle esecuzioni musicali è sempre perfettibile, ma stavolta c’era da rompere il ghiaccio e da abituarsi a una prassi ecclesiale destinata a diventare sempre più la norma: in alcune occasioni particolarmente solenni dell’anno liturgico il vescovo ha intenzione di promuovere la convergenza delle parrocchie del centro storico cittadino. Oltre alla veglia di Pentecoste, che ha un respiro di carattere diocesano, si pensa anzitutto alle Palme e al Te Deum di fine anno.

La poderosa formazione vocale di 56 elementi (addirittura 14 tenori, un’autentica benedizione) che domenica scorsa si è schierata sulle pedane della Cattedrale ha eseguito un repertorio vario per ispirazione, ma tutto accomunato dall’attinenza liturgica e dalla cantabilità per l’assemblea. L’ingresso in chiesa della processione è stato accompagnato dal tradizionale inno gregoriano a Cristo re, Gloria laus, con strofe a quattro voci, mentre l’offertorio e la comunione hanno lasciato spazio a due classici corali di Bach con testo in italiano, Se tu mi accogli Signore, dolce volto. Alla Passione ha fatto esplicito riferimento il canone di Taizé In manus tuas, Pater. Al termine della messa si è infine cantato alla Madre di Dio con l’antifona Ave, Regina caelorum.

A rendere possibile questo bel momento di Chiesa e di musica è stato in primo luogo il maestro del «Rosati», Emanuele Ciogli, il quale, accogliendo con entusiasmo l’invito del coro diocesano, ha prima preparato i suoi cantori nelle prove separate e poi ha rinforzato i bassi nelle prove comuni e nella celebrazione. L’intesa tra i direttori e l’amalgama creatosi rapidamente tra i coristi hanno consentito di raggiungere un risultato che è la prova di come, nonostante la diversità di esperienze che ognuno porta con sé, la comunione sia un obiettivo a portata di mano.

Soddisfatto e molto contento il vescovo Domenico, che dopo la celebrazione si è attardato a ringraziare personalmente i cantori per il loro prezioso servizio.

Le fotografie dei due cori impegnati nelle prove e nella messa sono visibili qui.