Nel cuore della Valle Santa, il pomeriggio di domenica 6 ottobre ha segnato il momento conclusivo dell’Ottobre Francescano Reatino, con una celebrazione solenne presso il Santuario di Greccio, il luogo dove san Francesco realizzò il primo presepe. La giornata è iniziata con una processione nei boschi adiacenti al santuario, guidata dal quadro di San Francesco, segno di devozione profonda e radicata in questo territorio. Hanno partecipato alla processione i sindaci della valle, il prefetto, e numerose autorità civili e religiose, insieme al vescovo di Rieti, monsignor Vito, affiancato dalle suore, dai frati francescani e dal provinciale dei Minori, padre Luciano De Giusti.
La processione, caratterizzata da un clima di raccoglimento e preghiera, ha portato i presenti a immergersi nella spiritualità del Poverello d’Assisi, avvolti dalla natura. L’immagine di Francesco, portata in processione, sembrava quasi dialogare con la natura circostante, richiamando la semplicità e la bellezza del creato, tanto care al santo. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal vescovo Vito e concelebrata da padre Luciano De Giusti, padre Giovanni Loche, guardiano del convento, e don Zaccaria. Un momento di comunione e fede, che ha raccolto l’intera comunità attorno all’altare, simbolo di unità e pace.
Durante l’omelia, il vescovo Vito ha offerto parole profonde sulla necessità di imitare san Francesco nella sua compassione: «Siamo qui nel nome di Francesco, a chiedere un cuore di carne che sia compassionevole verso tutte le sofferenze della storia della terra», ha affermato. Il presule ha poi richiamato l’esempio del santo d’Assisi, sottolineando che «la storia vera la fanno i più piccoli e i più poveri» e che è da loro che dobbiamo imparare a vivere una fede autentica e coraggiosa. Ha proseguito esortando i fedeli a riflettere su cosa davvero adoriamo nella vita quotidiana: «Ciascuno di noi è ciò che ama, ciascuno di noi è ciò che adora. Se tu ti poni davanti a Dio, tu diventi Dio».
Monsignor Vito ha anche fatto riferimento all’esperienza mistica di Francesco a La Verna, quando ricevette le stimmate: «Le piaghe del Signore, le stimmate… in Francesco addirittura vengono celebrate perché profumano di Pasqua». Un messaggio che richiama alla speranza, anche nelle difficoltà e nelle sofferenze della vita quotidiana, ricordando che «Francesco proclama un Dio confitto sulla croce, ma non sconfitto».
Le celebrazioni francescane di quest’anno, arricchite dalla partecipazione delle comunità locali, hanno preso il via il 1° ottobre con la Corona francescana al Santuario de La Foresta, seguite dalla celebrazione al Santuario di Poggio Bustone con l’accensione della lampada della pace il 2 ottobre e dal Transito di san Francesco il 3 ottobre al Santuario di Fontecolombo. Il 4 ottobre, giorno della festa liturgica di san Francesco, la celebrazione eucaristica si è tenuta presso la Basilica di Sant’Agostino a Rieti, seguita da una partecipata fiaccolata silenziosa per la pace, fino alla statua di san Francesco.
In una coda ideale dell’Ottobre Francescano, lunedì 7 ottobre alle 19 tutti i fedeli sono invitati a vivere una giornata di preghiera e digiuno per la pace, in risposta all’appello di papa Francesco. A Rieti, la preghiera del Rosario sarà presieduta dal vescovo Vito nella Parrocchia Regina Pacis alle ore 19.
L’Ottobre Francescano Reatino continua a rappresentare un momento di riflessione e conversione per l’intera diocesi, ispirato dall’esempio di san Francesco, figura ancora oggi attuale e necessaria per affrontare le sfide del nostro tempo.

