Come ogni anno nell’ultimo giorno feriale prima del Natale, alle 12 di venerdì 23 dicembre il vescovo di Rieti ha ricevuto presso il vescovado i direttori degli uffici pastorali, i dipendenti e i collaboratori della curia per porgere loro gli auguri nell’imminenza delle festività.
Dopo aver dato la parola al suo predecessore, mons. Delio Lucarelli, e all’emerito di Viterbo, mons. Lorenzo Chiarinelli, che hanno entrambi riflettuto sulla particolarità dell’anno vissuto dalla diocesi per via del sisma, il vescovo Domenico ha esortato tutti i presenti a vivere questo Natale davvero come una nascita: «Se Natale è volgere lo sguardo verso un bambino che nasce, tanto più in questo frangente dobbiamo riscoprire questa dimensione costitutiva della festa che ci apprestiamo a vivere. Dobbiamo nascere ogni giorno». Mons. Pompili non ha mancato di aprire la sua riflessione ad altri scenari: «L’aria acida che si respira quando si riesce ad intrufolarsi nella zona rossa di Amatrice è certamente la stessa che si respira ad Aleppo e in tanti altri teatri di sofferenza nel mondo». Di qui un invito ancora più forte a farci tutti segno di rinascita.
Dopo la recita dell’Angelus, i convenuti hanno preso parte a un semplice momento conviviale, nel corso del quale si sono scambiati gli auguri. La curia vescovile riaprirà al pubblico lunedì 2 gennaio.
