Omelia al termine della Via Crucis del Venerdì Santo

Con le parrocchie del centro storico di Rieti
15-04-2022

Giorno severo è il Venerdì santo per i cristiani, giorno ancora capace di isolare tragicamente la passione e la morte di Gesù rispetto alla sua resurrezione. Anche se oggi nell’immaginario collettivo c’è un altro Venerdì che non è il Venerdì Santo. Si chiama black Friday e come noto, viene dall’America. E’ un potente invito che si diffonde a macchia d’olio da novembre in poi e tende a compulsare tutti per comprare e consumare, a forza di offerte e di sconti. Maree sterminate di persone, di ogni età ed estrazione sociale, affollano diligentemente in fila i “templi” della nuova religione. Lo aveva lucidamente intuito W. Benjamin, ebreo ed esperto di religione e di idolatria, con parole inequivocabili: “Nel capitalismo va scorta una religione, vale a dire, il capitalismo serve essenzialmente all’appagamento delle stesse ansie, pene e inquietudini alle quali un tempo davano risposta le cosiddette religioni”. Insomma non è che siamo diventati improvvisamente tutti miscredenti. Semplicemente abbiamo cambiato religione. Da cristiani siamo diventati consumisti.

Non stupisce che anche la guerra tragga sempre la sua origine da problemi di vendita e di consumo, da questioni economiche e di di mercato, che sono sempre alla base di questa cosa orrenda. Anche se poi viene giustificata in nome di ideali, di congiunture, di necessità. Mentre si tratta sempre e solo di una guerra di interessi comunque mascherati.

Fermarci davanti al Crocefisso in silenzio è far tacere questa corsa al consumo, è prendere coscienza di questa nuova religione del capitalismo, che ci sta allontanando dalla nostra natura umana e come Kronos sta facendo divorare i nostri figli.

Per fortuna lungo le stazioni della Via crucis abbiamo sentito raccontare di famiglie che controvento cercano di vivere fino in fondo il Vangelo che è il volto dell’autentica religione. L’augurio è che così facendo si possa resistere alla nuova religione e camminare verso un’autentica umanità a immagine e somiglianza del Signore Gesù, che ci ama fino alla fine.