Sant’Agostino in Rieti

Sant'Agostino in Rieti
90008040579
Parrocchia
Rieti
02100
Lazio
Italia

Parrocchia canonicamente costituita il 1° settembre 1986 Riconosciuta civilmente il 7 ottobre 1986. Iscritta nel Registro delle persone giuridiche della Prefettura di Rieti il 3 aprile 1987 – n. 25. Elevata a Basilica con Decreto della S. Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti il 17/06/2010 e proclamata Basilica dall’Ordinario Diocesano Sua Eccellenza Monsignor Delio Lucarelli il 24/10/2010.

Santo Patrono:

  • Sant’Agostino;
  • San Giuseppe

Festa patronale: 28 Agosto.
Altre feste:

  • Santa Rita da Cascia (22 maggio).
  • Sant’Eusanio (9 luglio).
  • Beato Giovanni da Rieti (12 agosto).
  • Madonna della Cintura (prima domenica di settembre).

Opere parrocchiali e Centri Pastorali:

  • Ufficio Parrocchiale in S. Agostino;
  • Centro Attività Pastorale e Casa Canonica (Via Garibaldi, 182).
  • Centro Pastorale nella attigua Scuola Sacchetti Sassetti.

Organismi e attività pastorali:

  • Consiglio Pastorale;
  • Consiglio Affari Economici;
  • Gruppo Catechisti;
  • Caritas;
  • Azione Cattolica (Adulti, Giovani, ACR);
  • Cammino Neocatecumenale.

Case religiose esistenti in parrocchia:

  • Suore Oblate del Bambin Gesù (via Garibaldi, 163 – Tel. 0746.203124):
  • Suore Benedettine di Carità (via Garibaldi, 74 – Tel. 0746.203171);
  • Monastero Clarisse S. Fabiano (Monastero di Clausura via Garibaldi; Tel. 0746.200315);
  • Monastero Clarisse S. Chiara (Monastero di Clausura, fondato con Bolla di Papa Eugenio IV nel 1440; via San Francesco, 4 – Tel. 0746.203157; Cappella 0746.201372).

Chiese ed Oratori:

  • Sant’Agostino (parrocchiale);
  • Sant’Eusanio (a Porta d’Arce);
  • San Benedetto (in via Nuova);
  • San Giovenale (in via Garibaldi);
  • San Giuseppe (in via Garibaldi);
  • Sant’Antonio Abate in via del Vignola (ex Ospedale; chiusa al culto);
  • Santa Caterina (Istituto Suore Oblate del Bambin Gesù; in via Garibaldi);
  • Cappella all’Ospizio Cerroni (in via Garibaldi);
  • Cappella al Monastero San Fabiano (in via Garibaldi);
  • Madonna dell’Orto (in via A. M. Ricci);
  • San Paolo (Convitto Maestre Pie Venerini; in via Centurioni);
  • Cappella all’Istituto delle Suore Benedettine di Carità (in via Garibaldi);
  • Santa Chiara (Monastero Clarisse; in via San Francesco);
  • Cappella al Seminario Vescovile (in Piazza Oberdan);

Confraternite:

  • Confraternita della Madonna della Cintura (Iscritta nel registro delle Persone Giuridiche della Prefettura di Rieti – n. 75; Codice Fiscale: 80000570574).

Al Museo Diocesano
È custodita presso la Pinacoteca Diocesana la tela dell’artista Pietro Locatelli, già dell’altare maggiore, dono del Vescovo Ippolito Vincentini, con i Santi Agostino, Tommaso da Villanova, Nicola da Tolentino. Dalla chiesa di San Giuseppe provengono invece la Sacra Famiglia di Vincenzo Manenti, lo Sposalizio della Vergine di Girolamo Troppa, la Gloria di San Bartolomeo attribuita ad Andrea Generali.

Nota storica
La chiesa parrocchiale di S. Agostino, un tempo annessa al Convento Agostiniano, risale alla metà del XIII secolo. La severa architettura romanica, dal caratteristico coronamento orizzontale in aggetto, è impreziosita dalle eleganti volumetrie delle absidi illuminate da vetrate moderne. Il portale d’accesso è sovrastato da una lunetta dipinta all’alba del XIV° secolo. La porta laterale conduce all’ufficio parrocchiale, innestandosi nel transetto. L’ingresso di Via Nuova porta alla grande sagrestia dalle pregevoli stigliature secentesche. Per effetto delle soppressioni postunitarie, dopo il 1866 il complesso conventuale fu adibito a sede del Convitto Municipale ed ospita a tutt’oggi una scuola. La chiesa fu destinata a diventare sede dell’istituenda Pinacoteca civica. Il violento terremoto del 1898 causò seri danni all’abside, che dovette essere consolidata e parzialmente ricostruita. Ciò consentì però la riapertura al culto della chiesa in cui nel corso del XX° secolo potè essere trasferito il titolo parrocchiale. Il lavoro di restauro, intrapreso da Mons. Bruno Bandini, che volle restituirla alla originaria semplicità, è proseguito fino in anni recenti consentendo di valorizzare quanto resta degli affreschi medievali e rinascimentali parzialmente celati dall’assetto tardobarocco. Fra le opere più belle, negli altari del transetto si segnalano l’Estasi di Santa Rita (1643) di Lattanzio Niccoli e la Strage degli Innocenti (1712) di Ludovico Carosi. Lungo la navata, sono degne di menzione la statua professionale della Madonna della cintola, la tela di Gian Giacomo Pandolfi raffigurante la Vergine col Bambino tra Sant’Agostino e Santa Monica, il monumento funebre del conte Angelo Maria Ricci opera di Giuseppe Fabris, il reliquiario ligneo del beato agostiniano Giovanni da Rieti, detto il semplice. Il campanile del secolo XIV ha 4 campane. Per volontà di Monsignore Salvatore Nardantonio negli ultimi anni la Chiesa, eretta a Basilica Minore, ha avuto ulteriori opere di restauro che ha visto la realizzazione del coro nell’abside, del riscaldamento a pavimento. Grazie al sostegno della Fondazione Varrone è stata poi restaurata anche la sacrestia e le pareti settecentesche della navata centrale. L ’ex parrocchiale di San Giuseppe in via Garibaldi era dedicata in origine (1153) a San Bartolomeo, poi ai Santi Lorenzo e Leopardo. Con Decreto Vescovile del 10 agosto 1917 i tre titoli di San Leopardo, San Lorenzo e San Bartolomeo furono aboliti e la chiesa ebbe, come ha tuttora, l’unico titolo di San Giuseppe. La chiesa di Sant’Eusanio (parrocchia fino al 1986), a tre navate, fu strutturata così nella prima metà del ’700. Nelle pareti più antiche sono recentemente venuti alla luce pregevoli affreschi del XV° secolo. Su progetto dell’architetto Michele Chiesa, nella prima metà del ’700, la chiesa di San Benedetto a Porta d’Arce, annessa al vecchio monastero dedicato al Santo titolare, fu strutturata come si presenta ancor oggi. La chiesa di Santa Chiara, del medesimo monastero clariano risale all’ultimo decennio del ’500. Di buona architettura è l’attuale chiesa di Santa Caterina (già annessa all’omonimo monastero, ora convitto delle Suore Oblate del Bambin Gesù). L’interno ha stucchi
ben condotti che adornano i tre altari. L’altare maggiore ha una buona tela, raffigurante il martirio di Santa Caterina che Tobia Cicchini incominciò e, dopo la sua morte nel 1591, fu terminato da Gian Andrea Toretti. L’altare sinistro ha una Trasfigurazione, opera pregevole, datata 1595 e firmata da Già Giacomo Pandolci da Pesaro. La chiesetta dell’Ospizio Cerroni fu eretta nella metà del 1800 su disegno
dell’architetto C. Luigi Petrini da Camerino. Con Decreto Vescovile del 1986, è stata creata la nuova parrocchia di Sant’Agostino, denominazione nuova della precedente parrocchia di S. Giuseppe in Sant’Agostino, alla quale è stata incorporata l’ex parrocchia di Sant’Eusanio, parte del territorio della ex parrocchia di S. Scolastica e la zona circostante la chiesetta della Madonna dell’Orto.