Santa Lucia Vergine e Martire in Santa Lucia di Gioverotondo di Pescorocchiano

Santa Lucia Vergine e Martire in Santa Lucia di Gioverotondo di Pescorocchiano
90000310574
Parrocchia
Santa Lucia di Gioverotondo di Pescorocchiano
Pescorocchiano
02024
Lazio
Italia

Parrocchia canonicamente costituita il 1° settembre 1986. Riconosciuta civilmente il 7 ottobre 1986. Iscritta nel Registro delle persone giuridiche della Prefettura di Rieti il 31 maggio 1989 – n. 278.

Santo Patrono: Santa Lucia Vergine e Martire.
Festa patronale: 13 dicembre.
Altre feste

  • San Vincenzo Ferrer (5 aprile).
  • Sant’Antonio di Padova (13 giugno).
  • Beata Vergine Maria (agosto).

Opere parrocchiali:

  • Casa canonica

Centri pastorali:

  • Tonnicoda;
  • Campolano.

Chiese ed Oratori:

  • Santa Lucia (parrocchiale);
  • San Michele Arcangelo a Tonnicoda;
  • Santa Maria delle Grazie a Campolano.

Nota storica
Santa Lucia di Gioverotondo di origine medioevale, fu feudo di varie baronie locali e alla fine fu aggregata al comune di Pescorocchiano, si è formata nel corso del XIV secolo quando alcune famiglie del Cicolano lasciarono i casali sparsi o gli insediamenti arroccati che abitavano in precedenza e cominciarono a radunarsi su questo colle intorno alla chiesa di Santa Lucia, probabilmente fondata nei primi secoli del Cristianesimo sulle rovine di un tempio pagano dedicato a Giove, che fu quindi il primo nucleo originario del villaggio. La prima notizia documentata della chiesa di Santa Lucia risale al 1398 quando ancora dipendeva dalla Pieve di San Paolo di Roccaberardi; solo intorno al 1600 diventerà parrocchia, titolo che conserva tuttora. Nel 1398 vi era anche la chiesa di Santa Maria, ubicata tra Santa Lucia e Tufo, le cui rovine erano visibili fino ai primi decenni del secolo passato. Una delle principali caratteristiche di Santa Lucia, dalla sua nascita fino al 1861, è stata quella di essere un luogo di confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli. Sono tuttora esistenti in località «Puzzella» le colonnette lapidee di demarcazione del confine, apposte da alcuni militari del genio dell’esercito napoletano nel 1853, dove da un lato c’è il giglio borbonico e dall’altro le Chiavi di San Pietro. Tonnicoda fu uno dei pochi centri del Ducato di Pescorocchiano a costituire università autonoma. Si hanno notizie riguardo l’esistenza del castello di Tonnicoda fin dall’XIII° secolo dove fin dal 1398 vi era la chiesa di San Michele Arcangelo, allora cappella di San Paolo e che solo nei secoli seguenti diventerà parrocchiale del paese. Campolano è ricordato nei documenti per la prima volta nel 1368 ed è inoltre uno dei centri del Cicolano segnati nella carta della Provincia d’Abruzzo Ultra II che fu disegnata tra il 1581 ed il 1583 da Antonio Danti per la Galleria delle Carte Geografiche dei Musei Vaticani a Roma. La chiesa parrocchiale di Santa Maria, nel 1621 si separò dalla Chiesa Madre di San Paolo per divenire cura autonoma. Con Decreto Vescovile del 1986, le parrocchie di San Michele Arcangelo di Tonnicoda e di Santa Maria delle Grazie di Campolano sono state soppresse ed incorporate nella parrocchia di Santa Lucia di Gioverotondo.