Tre consigli spirituali dopo il rosario: non soccombere all’informazione, alimentare il mondo interiore, dare un nome alla nostra ansia

Breve meditazione del vescovo dopo il rosario in diretta streaming dalla cappella della Madonna del Popolo nei giorni del Covid-19
12-03-2020

Prima della benedizione, vorrei dare tre consigli spirituali. Sappiamo, infatti, tutto sulla profilassi, sulle mani da lavare, gli occhi da non stropicciare, ma sappiamo assai poco su come risvegliare i nostri sensi spirituali.

Il primo consiglio è non riempirsi la testa di sola informazione sul Coronavirus. Non può esserci un unico pensiero dall’alba al tramonto. Dobbiamo certo assumere le precauzioni giuste e non derogare. Ma poi possiamo fare e pensare tante cose. A cominciare da quelle che siamo soliti trascurare.

Il secondo è alimentare il nostro mondo interiore. Proprio perché siamo agli “arresti domiciliari” dobbiamo allargare il nostro io, lasciandovi entrare quello che per la fretta resta puntualmente fuori. Magari sarà mettere ordine in talune relazioni faticose con una telefonata, oppure concedersi la lettura di un libro. Perché mentre leggi un libro, è il libro che ti legge dentro. Figuriamoci se si tratta della Scrittura.

Il terzo consiglio, infine, è dare un nome alla nostra ansia e cioè la vita e la morte. Il nostro problema, infatti, è tenerli separati e non collegarli. Pensiamo di essere eterni, di non dover mai fare i conti con lo scacco finale. Tenerli insieme fa  capire che la vita è troppo breve per essere cattivi e che è troppo bella per essere sprecata.

Non sono consigli toccasana, ma vi assicuro che sono quelli che in questi giorni mi aiutano a non sprofondare nella paura e a lasciar emergere la fiducia.