«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E’ questo il tema scelto da papa Francesco per la XXXIV GMG di Panama. Ed evocato dal logo che rappresenta Maria come mezzo per conoscere Gesù, simboleggiato da una croce. Nel logo sono stilizzati anche il canale, uno dei simboli del Paese, e cinque punti bianchi che simboleggiano i pellegrini provenienti dai cinque continenti.
Maria risponde dando la sua disponibilità totale. Non dice: I like, ma: Amen. Sarà, dunque, ‘la serva del Signore’. Così si definisce in rapporto a Dio e non a partire da se stessa. E lascia intendere nel suo ‘sì coraggioso e generoso’ che la rivoluzione del servizio è quella che può cambiare il nostro mondo segnato dalla competizione, dal profitto e dalla ricerca ossessiva del proprio sé.
Il servizio, dunque, è la strada che dobbiamo percorrere insieme. Perché la domanda vera non è tanto: “Chi sono io?” ma, come dice Francesco: “Per chi sono io?”.
Ma che vuol dire? Il papa nel suo videomessaggio dice: “Mettersi al servizio del prossimo non significa soltanto essere pronti all’azione; bisogna anche mettersi in dialogo con Dio, in atteggiamento di ascolto, come ha fatto Maria. Lei ha ascoltato quello che le diceva l’angelo e poi ha risposto”.
Facciamo insieme questi due passi. Prima di passare all’azione, occorre mettersi in dialogo con Dio per poter arrivare a dire anche noi: Amen!
Maria nel dialogo con l’angelo fa tre scoperte. Scopre di essere ‘piena di grazia’ cioè di avere lo sguardo benevolente di Dio su di sé. Quindi intuisce di essere coinvolta dentro un’avventura che è più grande di lei come diventare la madre del Messia. Finalmente si rende disponibile senza se e senza ma.
La strada del servizio ha tre incroci.
Il primo ha a che fare con la cura della ‘casa comune’.
Il secondo ha a che fare con il proprio impegno professionale.
Il terzo ha a che fare con il volontariato.
“Non ho tempo” si usa dire. Invece era una scusa, un alibi, un rifiuto mascherato.