«Mio padre era un Aramèo errante». Basterebbe sostituire ‘errante’ con ‘migrante’ per rendersi conto di un fatto: il mondo si è popolato grazie a continue migrazioni che hanno mescolato razze, culture, religioni. Oggi certo il numero di persone sfollate è il più elevato dai tempi della Seconda guerra mondiale, ma questa “crisi monumentale” è una prova da affrontare. Del resto, la storia va avanti quando si raccolgono le prove invece di dissimularle. Ce lo lascia intendere la pagina lucana che presenta le tentazioni, anzi le prove di Gesù, se stiamo al termine peirasmòs che significa appunto ‘prova’. A pensarci queste prove riguardano tutti, senza alcuna eccezione.
«Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane». La prima prova cui il diavolo sottopone Gesù è quella del mangiare. Sembrerebbe lecito moltiplicare i pani per sfamarsi, anzi quasi necessario. Ma Gesù, pur dopo 40 giorni di assoluto digiuno, replica: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo». Beninteso non lo dice a quelli come lui che muoiono di fame, ma a chi pretende di mangiare senza lavorare. Risolvere i problemi economici con uno schiocco delle dita o con un clic sulla tastiera, è oggi una tentazione ricorrente. Se è vero che pochi si sono presentati a richiedere il “reddito di cittadinanza” perché rischierebbero di dover lavorare, la tentazione è più diffusa di quanto si pensi. Come diversamente spiegare l’esplosione delle slot machine? Mangiare senza lavorare: ecco la prima prova.
«Se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». La seconda prova è quella del possedere. Il rischio è l’avidità insaziabile che rende “accumulatori seriali”. Gesù reagisce stizzito: «Sta scritto: il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». Nessuno può prendere il posto di Dio, a meno di non sostituirlo con un idolo. E oggi l’idolo più ricorrente è avere sempre di più. Si moltiplicano così i Paperon de’ Paperoni che sguazzano nell’oro, ma sono improduttivi. Possedere senza condividere: ecco la seconda prova.
«Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui». L’ultima prova è la più radicale, cioè quella del dominare. Eppure Gesù dichiara: «Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». Non si può pensare di mettere Dio sul banco degli imputati ma di affidarsi a Lui perché siamo niente. La morte è il test decisivo perché richiede un atto di abbandono totale. Dominare senza essere Dio: ecco la terza prova.
«Il diavolo si allontanò da lui fino al tempo fissato». La chiusa è sorprendente e dice che la prova dura tutta la vita, ma chi è con Cristo non deve aver paura.
Mangiare, possedere, dominare: «la prova dura tutta la vita, ma chi è con Cristo non deve aver paura»