Consiglio spirituale dopo il rosario: «Per riprenderci dal coronavirus sarà necessaria tutta la creatività e l’audacia dei giovani»

Breve meditazione del vescovo dopo il rosario in diretta streaming dalla cappella della Madonna del Popolo nei giorni del Covid-19
04-04-2020

Ragazzo, dico a te: alzati!”. Papa Francesco, si è ispirato all’evangelista Luca (7,14) per la XXXV Giornata della gioventù (2020) che – se non ci fosse stato di mezzo il Coronavirus – avremmo festeggiato a livello locale proprio stasera. Scrive il papa nel suo Messaggio: “Se hai perso il vigore interiore, i sogni, l’entusiasmo, la speranza e la generosità, davanti a te si presenta Gesù come si presentò davanti al figlio morto della vedova, e con tutta la sua potenza di Risorto il Signore ti esorta: “Ragazzo, dico a te: alzati!”. Il miracolo non è mai un colpo di teatro, ma giunge al culmine di un crescendo di atteggiamenti che il Maestro incarna.

Il primo è quello di “accorgersi del dolore e della morte”. Tale sensibilità è decisiva: non lasciarsi immunizzare dalla sofferenza per volgere altrove lo sguardo. I giovani sono, in genere, sensibili. Quando c’è un’emergenza sono i primi a muoversi e anche in questi giorni ci sono tanti che si danno da fare per portare un pacco viveri o fare qualcosa al posto di un altro. Senza “pietas” c’è soltanto aridità.

Il secondo è quello di “avvicinarsi e toccare”. Gesù ferma il corteo: si avvicina e tocca. Per rigenerare la vita non basta osservarla a distanza, ma avvicinarsi e toccare con mano. I giovani dopo questa tragica esperienza saranno i primi  non solo ad uscire, ma ad avvicinarsi e toccare le ferite della società. E ci vorrà tutta la creatività e l’audacia dei giovani.

Il terzo è la parola: “Alzati!”. È una parola perentoria che non ammette incertezze perché non si tratta di una suggestione psicologica, della serie: “Devi credere in te stesso”. Qui il Maestro fa leva soltanto su Dio che è in grado di dare la vita per sempre. E invita i giovani a ritrovare l’entusiasmo che è scommettere su Dio, cioè sognare, rischiare, cambiare il mondo.

Si usa dire “Andra tutto bene”. È bello, ma è soltanto un auspicio. “Alzati” è qualcosa di più. Dice di una certezza che sa accogliere solo chi ha un cuore giovane, non stanco e ripiegato su di sé.