Consiglio spirituale dopo il rosario: «La Chiesa è là dove c’è chi cerca Dio in tutte le cose»

Breve meditazione del vescovo dopo il rosario in diretta streaming dalla cappella della Madonna del Popolo nei giorni del Covid-19
07-04-2020

Ricordate l’anno scorso, prima di Pasqua quando la cattedrale di Notre Dame a Parigi andò letteralmente in fiamme? A ripensarci sembra oggi quasi un oscuro presagio delle chiese vuote che ci tocca sopportare ai tempi del Coronavirus. Quando una calamità giunge alle spalle, si risvegliano di colpo le ‘cellule dormienti’ di un Dio malvagio e vendicativo per far sapere che è in atto un’azione dall’alto per ripulire, o ‘sanificare’ il mondo. Come quando per il terremoto di Amatrice ci fu addirittura chi tirò in ballo Dio che sarebbe stato irritato a causa di certi inopportuni interventi legislativi.

Personalmente le chiese vuote mi interrogano perché – al di là del momento contingente – evidenziano il lato vuoto della chiesa: il vuoto dei giovani, delle famiglie, delle donne, degli adulti, e perfino degli anziani. Né mi basta pensare che si tratti di una pausa che finirà presto e che troveremo nella TV o nei nuovi linguaggi della Rete, una nuova forma di fede, magari ‘da remoto’ (!).

Il vuoto delle chiese, per fortuna, non solo mi interroga, ma mi ricorda una cosa: la tomba vuota e la voce dall’alto che dice: ”Non è qui. È risorto. Vi precede in Galilea”.  Forse è un’indicazione che dobbiamo raccogliere se vogliamo capire che cosa è la chiesa al di là delle chiese vuote. La chiesa è là “dove due e tre sono riuniti nel suo nome”, magari a casa nell’ascolto della Parola. Non solo: la chiesa è laddove c’è chi cerca “Dio in tutte le cose”, particolarmente dove c’è gente che lavora per la vita, che lotta per la giustizia, che soffre con gli altri, in una parola laddove c’è gente che ama. E in queste settimane abbiamo avuto tante prove di un amore che non sospettavamo da persone estranee e lontane. Pasqua è alle porte: facciamone un’occasione per cercare nuovamente Cristo, ma cerchiamo il Vivente non tra i morti, ma tra i viventi. Lo riconosceremo dalle sue ferite impresse nella carne umana, dalla sua voce inconfondibile, dal suo Spirito che dona pace e scaccia la paura.