Consiglio spirituale dopo il rosario: «È ingenuo credere di star bene senza pensare al mondo che ci circonda»

Breve meditazione del vescovo dopo il rosario in diretta streaming dalla cappella della Madonna del Popolo nei giorni del Covid-19
28-03-2020

Tutti indistintamente, credenti e non credenti, siamo rimasti incollati davanti alla TV, ieri. Attoniti dinanzi al vecchio papa che saliva faticosamente verso san Pietro e poi stava solo in mezzo ad una piazza vuota. Vuoto però non è stato quello che abbiamo ascoltato. In particolare, commentando il brano della tempesta sedata, Francesco ha sillabato tre verità.

La prima è: “ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca”. Lo avevamo dimenticato, ritenendo di cavarcela ognuno per sé, quasi indifferenti al destino altrui. Ora invece che siamo esposti ad un medesimo pericolo non ci sono più differenze che tengano. È molto più della ‘livella’ di Totò. È consapevolezza che non basta badare solo al proprio orticello.

La seconda è: “Pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato”. Che ingenuità credere di star bene, senza darsi pensiero del mondo che ci circonda. C’è una connessione stretta non solo tra noi umani, ma anche con la natura in cui siamo immersi che è l’ambiente vitale da cui dipende la salute di ciascuno.

La terza, infine, è: “Davanti alla sofferenza dove si misura il vero sviluppo dei nostri popoli”. Lo sviluppo non si misura in base al Pil soltanto. Ma in base al grado di condivisione del dolore altrui. In questi giorni e per lungo tempo avremo il bisogno di curare le ferite di questa tempesta. Allora si vedrà di che pasta siamo fatti.