Esattamente 11 anni fa il terremoto de L’Aquila causò 302 vittime. Tra queste tre giovani reatini che studiavano all’Università: Luca Lunari, Michela Rossi e Valentina Argenis Orlandi. Quest’ultima in un post su Facebook aveva trascritto una frase di Walt Whitman, tratto da “Foglie d’erba” che recita così: “Se tardi a trovarmi, insisti, se non ci sono in un posto, cerca in un altro, perché io sono seduta da qualche parte, ad aspettare te”. Sicuramente quando Valentina aveva postato questa frase non immaginava quel che sarebbe accaduto, ma l’averla condivisa dice la sua speranza di vivere, identificata con un posto che si trova da qualche parte dove c’è chi ci aspetta. A pensarci, senza dirlo, Valentina dava corpo alla speranza cristiana, che scaturisce dalla Pasqua di Gesù Cristo.
In effetti, chi vuol dire qualcosa dell’essere umano, oltre la morte, o meglio l’essere umano nella morte, deve ricorrere al concetto dell’incontro. Nella morte l’uomo incontra Dio, il mistero insondabile della sua vita. Certo già prima della sua morte l’uomo incontra Dio, spesso senza saperlo. Ciò avviene nel suo desiderio e nella sua felicità, ma anche nel suo lamento, nelle sue tristezze e disperazioni. Naturalmente anche nelle sue preghiere e nel suo servizio a chi ha bisogno di aiuto. Nella morte, però, l’essere umano incontra Dio in modo definitivo e per sempre. Per contro, durante la vita, Dio rimane sempre un’incognita; è come se tacesse, come se si ritirasse sempre indietro. Egli è, per definizione, il Dio nascosto. Alla fine però egli mostra il suo volto.
Sia chiaro: nessuno può descrivere quel che sarà, con buona pace di Dante Alighieri che ha avuto il merito di tendere lo sguardo oltre il presente, ma la cui immaginazione intorno al futuro di Dio resta poesia e non verità. Non è possibile infatti descrivere come e che cosa accadrà. Per questo l’apostolo Paolo scrive: ”Cosa che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrò in cuore di uomo, ciò che Dio ha preparato per quelli che lo amano” (1 Cor 2,9). Questo è sicuramente quello che ha preparato il Signore anche per Luca, Michela e valentina.