Indirizzo di saluto del vescovo Vito alle autorità

Sala Consiliare del Comune di Rieti
21-01-2023

Signor Sindaco, On.le Ministro, Autorità,

sono grato per questa accoglienza nella Sala Consiliare del Comune. È il luogo in cui le diverse esigenze si incontrano per il bene di tutti. E questo richiede che le istanze non vengano solo espresse, ma anche ascoltate da ciascuno.

Ce lo insegnava anche un grande testimone, Vittorio Bachelet: «L’atteggiamento del cristiano di fronte alla vicenda della storia umana deve essere insieme di ascolto e di annuncio, di accoglienza e di superamento». Faccio mie le sue parole per ringraziare tutte le persone che condividono questo momento di Chiesa e i rappresentanti delle istituzioni che hanno portato il loro saluto.

Ascolto e annuncio insieme, ma in questo preciso ordine. A quanti guardano alla Chiesa come corresponsabile del bene comune, della legalità e della cura delle persone più fragili, mi propongo di offrire, prima di idee e soluzioni e piuttosto che ricette teoriche, un atteggiamento di profondo e attento ascolto. Solo dall’ascolto può nascere un’azione in grado di intercettare la realtà e, con l’aiuto di Dio, provare a trasformarla. Prometto ascolto, amici carissimi della Chiesa di Rieti e rappresentanti delle istituzioni. Prometto di prendere la parola, secondo le mie responsabilità e le responsabilità della Chiesa, dopo aver attentamente ascoltato, dopo aver visto con i miei occhi, partendo dal desiderio di una profonda empatia per le persone coinvolte nelle questioni sociali e pastorali.

Accoglienza e superamento, anch’esse insieme e in quest’ordine. Cari amici e rappresentanti delle istituzioni, se vogliamo davvero provare a superare ferite personali e sociali, ci illudiamo di poterci riuscire senza accogliere, senza far sentire che la comunità c’è, è vera, è viva e non si fonda solo sull’azione generosa di eroi individuali. L’accoglienza pone le condizioni per il superamento: andare oltre, andare più avanti, insieme. Provare a superare il dolore, la fatica, la solitudine: degli anziani, degli adulti, dei giovani e giovanissimi, dei bambini. Ma senza il sentimento dell’accoglienza nulla può cambiare.

Ascolto e annuncio. Accoglienza e superamento. È quanto propongo a me stesso e a voi tutti, ringraziandovi della generosa presenza e vicinanza.