Consiglio spirituale dopo il rosario: «Dopo tante sciocchezze, è tempo di riflettere»

Breve meditazione del vescovo dopo il rosario in diretta streaming dalla cappella della Madonna del Popolo nei giorni del Covid-19
01-04-2020

Se ci avessero detto che il 1° aprile eravamo tappati in casa già da 3 settimane e che ci aspettava ancora altra ‘clausura’, avremmo gridato al “pesce d’aprile”. A proposito perché dopo aver fatto uno scherzo si esclama “pesce d’aprile”? Perché i pesci abboccano facilmente all’amo come le vittime delle burle abboccano facilmente alla presa in giro. Dobbiamo ammettere che anche noi abbiamo abboccato a diversi ‘pesci d’aprile’, confezionati ad arte e largamente diffusi nell’opinione pubblica. Ne cito solo due, stasera.

Un ‘pesce d’aprile’ è stata l’idea moderna di un progresso illimitato, un processo rettilineo dal meno al meglio. Scriveva Yuval Noah Harari soltanto un anno fa: ”Oggi è più probabile che l’uomo medio muoia per un’abbuffata da Mc Donald’s piuttosto che per la siccità, il virus Ebola o un attacco di al –Qaida”. Chi glielo racconta ad Harari quel che sta accadendo ai tempi del coronavirus?

Un altro ‘pesce d’aprile’ è stata la convinzione che essere single non solo è più chic, ma anche più facile e, perfino, più redditizio. Il lavaggio del cervello è stato quello di guardarsi dai legami perché sono un handicap. Di conseguenza, la famiglia è stata penalizzata in tutti i sensi. Salvo rendersi conto che in tempi di pandemia la solitudine è un fattore di ulteriore debolezza. Quanti di noi hanno abboccato alla bufala che da solo è meglio che insieme?

Un ultimo ‘pesce d’aprile’ è stato il fatto che per anni a tener banco è stata l’immigrazione. Col senno del poi non sarebbe stato meglio concentrarsi sulla salute e sulla sanità? Visto che oggi c’è qualche Sindaco tra i più colpiti al nord che invoca migliaia di braccia per riprendere l’attività agricola?

‘Pesce d’aprile’: finché  è uno scherzo passi. Ma se poi tocca la carne del Paese è una tragedia.