Consiglio spirituale dopo il rosario: «vivere oggi la nostra responsabilità»

Breve meditazione del vescovo dopo il rosario in diretta streaming dalla cappella della Madonna del Popolo nei giorni del Covid-19
16-03-2020

42 anni fa come oggi a Roma, in via Fani, Aldo Moro fu sequestrato dalle Brigate Rosse, previo sterminio della scorta. Iniziò così il Calvario di un «Uomo buono, mite, saggio, innocente ed amico», come ebbe a definirlo san Paolo VI alle esequie.

Il nostro Paese ha elaborato, proprio grazie a personalità illuminate come Aldo Moro, un sistema sanitario nazionale di stampo ‘universalistico’, cioè aperto a tutti, senza distinzione di età o di censo giacché il diritto alla salute è per tutti. È importante che questa impostazione regga anche al tempo del Coronavirus per evitare che prendano piede criteri meno universalistici. Non bastano però le buone intenzioni se non si ha un numero congruo di spazi protetti. Per questo “restare a casa” anche se costa è il modo più pratico per apportare il nostro decisivo contributo.

Invochiamo la benedizione su chi ci governa perché sia all’altezza della sfida. Benediciamo  chi ci sta curando anche a costo della propria vita:  medici, paramedici, volontari; ma anche tutti quelli che continuano a lavorare per garantire la sopravvivenza della vita sociale.

Scriveva Aldo Moro, appena qualche settimana prima del sequestro: «Se fosse possibile dire: saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a questo domani, credo che tutti accetteremmo di farlo, ma, cari amici, non è possibile: oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso, si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà» (28 febbraio 1978).