«Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Chi torna a casa dopo essere stato fuori vive sentimenti contraddittori e ha molte sorprese. E’ che la memoria di quello che fu si è cristallizzata mentre la situazione si è evoluta. E anche la persona è cambiata nel frattempo. Anche Gesù che torna dopo la prima esaltante avventura missionaria in Galilea non è più lo stesso. Ma i suoi compaesani non possono capirlo. E reagiscono male. Nella loro piccola mentalità di paese non possono sopportare che quel loro ragazzo è in realtà il Messia. Chi vive una crescita spirituale ma anche culturale deve imparare a sopportare una certa estraneità.
«Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». La presunzione più diffusa è quella di conoscere già tutta la realtà e perciò di non aver più nulla da capire. La realtà, invece, è piena di misteri e sarà sempre oggetto di scoperte fino alla fine del mondo. Vale per i minerali, le piante, ma anche per l’uomo. Lo sguardo dell’uomo può giungere a profondità inesplorate se conserva la sua curiosità e non si lascia incupire dal pessimismo. Eppure anche noi commettiamo lo stesso errore dei nazaretani. Crediamo di sapere già tutto. Non ci interessa più niente. E così ci impediamo di conoscere per davvero. Se una persona smette di interessarci non è colpa dell’altro, ma della nostra insaziabile smania di passare di palo in frasca, senza mai entrare dentro alle cose.
“Da dove gli vengono queste cose?”. tante volte quando siamo spiazzati da qualcuno che pensavamo di conoscere finiamo anche noi per esclamare così. Chi l’avrebbe detto che quel ragazzino avrebbe fatto tanta strada? E chi avrebbe scommesso su quel pestifero individuo che alla fine si è riscattato ed ha realizzato cose impensabili? C’è dietro l’ispirazione, che è una parola per dire di qualcosa che interviene dal di fuori a cambiare la vita. Noi cristiani crediamo che la vita continui a svilupparsi dalla creazione in poi grazie all’ispirazione che viene dall’alto e consente all’umanità di procedere sempre verso più alti traguardi. Ieri ad esempio, l’incontro del papa con l’Imam di Abu Dhabi è senz’altro uno di quei passi in avanti, laddove nella Dichiarazione sulla fratellanza umana si legge: “Noi chiediamo a tutti di cessare di strumentalizzare le religioni per incitare all’odio, alla violenza, all’estremismo e al fanatismo cieco e di smettere di usare il nome di Dio per giustificare atti di omicidio, di esilio, di terrorismo e di oppressione”. E poi: “Dio, l’Onnipotente, non ha bisogno di essere difeso da nessuno e non vuole che il Suo nome venga usato per terrorizzare la gente”.