Seconda domenica di Avvento (Santa Barbara)

(Bar 5,1-9; Sal 126; Fil 1,4-6.8-11; Lc 3, 1-6)
04-12-2021

La parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria”. Dopo aver descritto con precisone il contesto storico a partire dai nomi dei potenti di turno, Luca fa riferimento ad un fatto apparentemente marginale, di nessun conto. Eppure decisivo. È facile immaginare che a quel tempo i nomi di Tiberio Cesare, Erode, Anna e Caifa fossero conosciuti e, magari, temuti. Mentre sicuramente del tutto sconosciuto era il Battista. Comprendiamo cosi che ciò che conta, in realtà, si prepara ed avviene fuori dall’influenza dei potenti, in un angolo sperduto del regno, in una zona talmente marginale da non dover essere neanche controllata. Come dire che le cose importanti spesso non appaiono tali e che la forza motrice della storia non dipende da noi, ma dall’incommensurabile che è Dio.

Così, a pensarci, è successo anche nella vicenda di santa Barbara, il cui coraggio è sembrato soccombere allo strapotere del padre Dioscoro. In realtà, questa donna proveniente dalla Turchia, convertendosi alla fede cristiana, ha introdotto la novità del Vangelo di Gesù Cristo. E lo ha fatto senza che nessuno se ne accorgesse sul momento. Il cristianesimo delle origini, infatti, si è trasmesso on the road, sulla Salaria, che era la strada consolare che univa i due mari. Cosa era il cristianesimo all’inizio? Non era appariscente e non frequentava le basiliche romane. Si trasmetteva da persona a persona, con la forza della testimonianza che introduce una rottura rispetto alla mentalità greco-romana, soprattutto circa il rapporto con il tempo. La forza del cristianesimo è stata la fiducia di attraversare il presente, di andare ‘oltre’. Anche oggi la fede può essere quel “di più” che spinge “oltre” e non si rassegna all’esistente. Senza farsi ingabbiare dal risentimento e dalla rabbia che sono manifestazioni depressive della paura.

Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!”, ammonisce senza peli sulla lingua il Battista. E aggiunge: “Ogni uomo vedrà la salvezza”. Ma a quali condizioni? Ci sono delle condizioni: monti da abbassare e valli da colmare. Monti e valli. Ciò che è alto e ciò che è basso. Ciò che è più e ciò che è meno. L’eccesso e il difetto. Cosa c’è oggi di eccessivo? E cosa invece di carente? Di sicuro oggi è eccessiva la presunzione, l’arroganza, l’orgoglio. Ognuno si sente il padrone del mondo o più semplicemente l’ombelico del mondo. Bisogna abbassare tanta cresta vuota e ridanciana.           Cosa invece oggi è carente? Sicuramente manca la fiducia, cioè la speranza e siamo circondati dalla depressione quando non dall’incertezza.

Santa Barbara ci aiuti a ridimensionare la presunzione e a far lievitare la fiducia. In che modo? Pregando per noi come fa Paolo: “Prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri ed irreprensibili per il giorno di Cristo”.