Omelia in occasione della Veglia pasquale

(Lc 24, 1-12)
16-04-2022

Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”. Con queste parole provocatorie le donne già smarrite davanti al sepolcro vuoto, vanno del tutto in confusione. Avevano dimenticato quel che Gesù aveva detto loro: “Dio non è il Dio dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono grazie a lui” (Lc 20,38).  La nostra generazione moderna è “figlia” di altre parole. Queste attribuite a Ionesco: “Dio è morto e anch’io non mi sento molto bene”. Ma la resurrezione di Cristo è per l’universo dello spirito quello che fu per l’universo fisico la grande esplosione (Big bang), quando un atomo di materia cominciò a trasformarsi in energia, dando vita a tutto il movimento di espansione dell’universo che ancora continua dopo miliardi di anni. Allo stesso modo la resurrezione di Gesù non è un avvenimento che riguarda il passato, ma è una sorta di “mutazione decisiva”, un salto di qualità. Nella resurrezione di Gesù è stata raggiunta una nuova possibilità di essere uomini, una possibilità che interessa tutti e apre a un futuro, un nuovo genere di futuro per gli uomini.

Non è qui”, aggiungono i misteriosi uomini. Il che sta a ribadire con forza che Gesù è, ma non dove pensavano di trovarlo. Dire “non è qui” significa allargare lo spazio del possibile e questo non entra in contrasto con la scienza che ha possibilità di indagare soltanto sul “qui e ora”. La fede non contraddice il sapere razionale. Allarga le frontiere del possibile.

E’ risorto”, Questa è l’affermazione decisiva con cui si chiude la ri-velazione e si accende la speranza. Cosa singolare la parola speranza è assente dalla predicazione di Gesù. I Vangeli riferiscono detti di lui sulla fede e sulla carità, ma nessuno sulla speranza. In compenso, dopo la Pasqua, vediamo esplodere la speranza. La Chiesa stessa nasce da un moto di speranza e questo moto è necessario ridestare per salvare il mondo.

All’inizio della veglia di questa notte, dal fuoco vivo abbiamo acceso il grande cero, da questo sono state accese le candele dei fedeli che hanno illuminato il buio della Cattedrale. E’ questa luce della speranza che verrà affidata a te cara N perché sia una fiammella che dirada le tenebre del mondo. Fiat lux!