Intervento per la benedizione del Centro Vaccinale di Rieti contro il Covid-19

Ex-Bosi, Rieti
08-02-2021

La benedizione del centro vaccinazioni dice due cose, che mi affretto a spiegare.

La prima è relativa alla forza terapeutica della preghiera che come confidava il prof. Beppe Ippolito è scientificamente dimostrata. Fare appello ad una dimensione ulteriore nell’affronto di una sfida che spesso rischia di confinare nell’isolamento ha nella forza dell’anima un antidoto potente. E’ dimostrato che chi fa appello a questa risorsa interiore regge l’urto del male con maggiore tenuta.

La seconda è relativa alla realizzazione a tempo di record di questo Centro che per le dimensioni della nostra Asl è un traguardo ambizioso e impensabile, se non fosse la determinazione della direzione aziendale di Rieti e la munifica solidarietà della Fondazione Varrone ad avere accorciato le distanze tra il sogno e la realtà. Questa struttura suggerisce pure in modo obliquo un’altra cosa e cioè che non soltanto la paura della morte, ma anche la speranza della vita può aiutarci a fare delle cose urgenti bene e prima possibile. E qui si apre il grande scenario della ricostruzione post-terremoto che preferisco chiamare rigenerazione, che può aprire inedita possibilità ad un territorio marginale e periferico che oggi potrebbe ridiventare strategico e centrale se si riuscisse a sottrarlo al suo isolamento che è culturale prima che geografico, è mentale prima che strutturale.

Auguro ai medici e agli operatori sanitari ogni bene e invoco su di loro in primo luogo e su ciascuno di noi la benedizione del Signore, amante della vita.