Ascensione del Signore

(At 1, 1-11; Sal 46; Ef 4, 1-13; Mc 16, 15-20)
13-05-2021

Di recente c’è stato chi ha riletto il bacio del Principe Azzurro a Biancaneve come fosse una violenza, in quanto espressione di un atto erotico non consensuale. In realtà, la fiaba dei fratelli Grimm (1812), resa popolare dalla Disney, ha ben altra origine e significato. Biancaneve non è una ragazza vittima di uno stupro, ma di un incantesimo della perfida matrigna che la avvelena con una mela (!); espettorata la quale, sarà il bacio del Principe Azzurro, a liberarla dalla morte apparente. Ma di che bacio si tratta? La tesi revisionista sostiene che non può essere un bacio di vero amore, se uno dei due è inconsapevole; ma allora di che amore stiamo parlando? A ben guardare, c’è sempre un amore che necessariamente trova uno dei due inconsapevole: è l’amore che fa iniziare a esistere l’amato; l’amore che dice sì all’esistenza di un figlio; l’amore dell’artista che avvia la sua opera; l’amore che salva chi da solo non si può salvare… e nessuno si salva da solo. Il Principe Azzurro, dunque, non rappresenta i maschietti, né Biancaneve le femminucce. Biancaneve è l’archetipo dell’umanità che ha bisogno di essere salvata. Vi siete mai chiesti perché le fiabe finiscono sempre in un matrimonio, dopo che il cattivo è stato sconfitto, e a queste nozze partecipino sempre tutti, animali compresi? Perché ogni racconto pesca in quel sommerso dell’animo umano che teme e desidera certe cose e, tra queste, il desiderio che qualcuno ci salvi: dalla paura, dalla morte, da noi stessi. Questo spiega perché il Principe è ‘Azzurro’: non perché abiti celesti, ma perché viene dal Cielo.

Siamo, finalmente, in grado di comprendere la promessa che Gesù fa ai suoi prima di sottrarsi allo sguardo: «Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni…». Cosa è la forza, anzi la fortezza? La fortezza è la condizione perché venga fuori il carattere. Ciò significa una cosa su cui spesso si sorvola: il fallimento non è un’ipotesi, ma un fatto. La fortezza allora, è l’energia per affrontare le contrarietà. Avete un problema? È il momento di affrontarlo, non di scansarlo. Dietro ogni fatica si nasconde un’opportunità. L’esistenza di ognuno presenta insidie a livello interiore, dove spesso ci sentiamo preda di traumi, rimozioni, ferite e a livello esteriore, dove ci si confronta con emergenze, difficoltà, pandemie che mettono in pericolo la nostra vita. Di qui, il bisogno della fortezza che è una risorsa interiore. Ci vuole l’anima, cioè, quel luogo, in cui nessuno può entrare senza il nostro permesso e dove ci si incontra con Dio. Senza l’anima l’uomo è un agglomerato di cellule e un retaggio di istinti. L’anima, quando è guidata dal Maestro interiore riesce ad imporsi rispetto a questi condizionamenti. E l’Ascensione che stiamo celebrando oggi ci svela che il Principe Azzurro della vita, in grado di sottrarla all’incantesimo del male, è Gesù Cristo (!). E Lui che col bacio dello Spirito, ci dà la forza perché senza aggressività e senza vittimismo, sappiamo affrontare la vita ed entrando nella dimensione di Dio ci assicura che la vita ha un destino positivo.