Santa Lucia Vergine e Martire in Rieti

Santa Lucia Vergine e Martire in Rieti
90008230576
Parrocchia
Rieti
02100
Lazio
Italia

Parrocchia canonicamente costituita il 1° settembre 1986. Riconosciuta civilmenteil 7 ottobre 1986. Iscritta nel Registro delle persone giuridiche della Prefettura di Rieti il 29 maggio 1987 – n. 74.

Santo Patrono: Santa Lucia Vergine e Martire
Festa patronale: 13 dicembre.
Altre feste

  • Maria SS.ma Addolorata (15 settembre)

Opere parrocchiali:

  • Oratorio S. Nicola;
  • Casa canonica a San Nicola (Via delle Molina, 21).

Organismi e attività pastorali:

  • Consiglio Pastorale;
  • Consiglio Affari Economici;
  • Caritas;
  • Gruppo Catechisti;
  • Azione Cattolica (Giovani, ACR);
  • Circolo ANSPI;
  • Comitato San Domenico;
  • Associazione Musicale Organo Don Bedos.

Case religiose esistenti in parrocchia:

  • Suore del Divino Amore (Via delle Molina, 22 – Tel. 0746-200278).

Chiese ed Oratori:

  • Santa Lucia (parrocchiale);
  • San Pietro Martire (succursale);
  • San Nicola;
  • San Domenico (1268);
  • Cappella presso le Suore del Divino Amore;
  • Cappella presso la Caserma Verdirosi.

Confraternite:

  • Pia Unione Maria Santissima Addolorata

Al Museo Diocesano
Sono custoditi presso il Museo e la Pinacoteca Diocesana alcuni dei più antichi affreschi già in San Domenico, quali la Crocifissione con Santi Domenicani, la Madonna in maestà, il Cristo risorto dal sepolcro, il ciclo delle Storie di Santa Maria Egiziaca e il ciclo delle Storie di San Pietro, risalenti ai secoli XIII-XIV, e numerose tele dei secoli XVII-XVIII, tra cui si segnalano la Madonna del Rosario di Andrea Casali e le due grandi tele del cavalier Condoli, dedicate all’Apparizione del Cristo risorto agli Apostoli ed alla Canonizzazione di San Domenico.

Nota storica
Nella chiesa di S. Lucia, interessante l’altare maggiore settecentesco ornato di stucchi da Anton Maria Ravazzani e una tela rappresentante l’Ascensione attribuita a Cesare Tuppi. L’altare di sinistra ha una tela rappresentante S. Lorenzo Orante avanti alla Vergine e S. Anna (1599) (*). Riconsacrata il 25 luglio 1727 dal vescovo monsignor Antonio Camarda. Incamerata dallo Stato (leggi eversive) nel 1863, venne riaperta al culto nel maggio 1924. L’interno ha il soffitto in legno scolpito e l’altare maggiore costruito con ricchi marmi. Il campanile, del secolo XVI, ha tre campane e un doppio ordine di bifore. La chiesa di San Pietro Martire risale al secolo XIII col titolo di San Matteo e dedicata al Santo domenicano nel 1576. La facciata semplice, con portale di Giacomo da Locarno e Stefano da Como (**).
La chiesa di San Nicola, costruita nel 1519 con la semplice facciata ed il portale di Domenico di Francesco d’Enrico Veronese (1552), ha il soffitto ligneo, un affresco di Lorenzo Torresani rappresentante la Vergine Addolorata (1525) e dietro la tela dell’altare maggiore, l’affresco del secolo XV raffigurante la Vergine col Bambino tra Angeli e Santi dipinto originariamente in una maestà trasformata poi nella chiesa attuale. La chiesa di San Domenico, costruita dopo il 1268 sui resti della chiesa dei Santi Apostoli, annessa al Convento dell’Ordine dei Predicatori, fu tra le più belle e ricche della città fino al tempo delle soppressioni postunitarie che ne provocarono la profanazione e l’abbandono. È stata restituita al culto nel 1994 e solennemente riaperta da Sua Eccellenza Monsignor Delio Lucarelli in occasione del giubileo del 2000.

(*) Il monastero francescano di Santa Lucia, eretto verso la metà del secolo XIII, esisteva in origine in quella fertile ed amena isoletta che una volta formava i due rami del Velino. Il vescovo, il 16 maggio 1574, introdusse le religiose, assegnando loro l’antica chiesa si Santa Maria delle Valli (Sec. XIII). Il campanile (1583), ha un doppio ordine di bifore, disposte due per lato, ha tre campane: la grande (1292) fu fusa al tempo della Badessa Filippa Mareri; la mezzana (1646) è di Armando Marinelli di Agnone; la piccola è del 1606. Il monastero, soppresso nel 1886, è oggi sede della Biblioteca Paroniana.
(**) Apparteneva all’abbazia Nullius di San Pastore presso Contigliano. Mutò il titolo nel 1575, quando vi prese possesso la confraternita di San Pietro Martire. La povertà esterna dell’edificio non farebbe supporre la ricchezza dell’interno, che fu tutto rinnovato nella prima metà del secolo XVII. Andrea Masini, reatino, intagliò il soffitto in legno nel 1628 e Lodovico Gonnetti riccamente indorò nel 1653. I due altari laterali furono costruiti da Anton Maria Ravazzani nel 1682.