Regina Pacis in Rieti

Regina Pacis in Rieti
80009790579
Parrocchia
Rieti
02100
Lazio
Italia

Parrocchia canonicamente costituita il 1° settembre 1986. Riconosciuta civilmente
il 7 ottobre 1986. Iscritta nel Registro delle persone giuridiche della Prefettura
di Rieti il 2 maggiol987 – n. 46.

Santo Patrono: Maria Regina della Pace.
Altre feste:

  • Madonna dì Lourdes (11 febbraio);
  • Sacro Cuore di Gesù (venerdì dopo il Corpus Domini).

Opere parrocchiali:

  • Casa canonica;
  • Aule catechismo;
  • Salone parrocchiale;
  • Campo giochi.

Organismi e attività pastorali:

  • Consiglio Pastorale;
  • Consiglio Affari Economici;
  • Caritas – Gruppo Catechisti;
  • Azione Cattolica (Adulti, Giovani, ACR);
  • Apostolato della Preghiera;
  • Scouts d’Europa.

Case religiose esistenti in parrocchia:

  • Maestre Pie Venerini (Via P. Boschi, 33 – Tel. 0746-201772).
  • Suore Francescane di Filippa Mareri (Scuola Materna Maraini, Viale Maraini, 12 – Tel. 0746-287303).

Chiese ed Oratori:

  • Regina Pacis (parrocchiale).
  • Cappella presso l’Istituto Maestre Pie Venerini.
  • Cappella presso la Scuola Materna «E. Maraini».

Al Museo Diocesano
È custodita presso la Pinacoteca Diocesana la tela di Antonio Calcagnadoro raffigurante «La Madonna di Loreto» (1898), realizzata per la chiesa omonima, abbattuta negli anni ’30 del Novecento, che Mons. Carlo di Fulio Bragoni volle portare con sé dapprima a San Donato, poi a Regina Pacis.

Nota storica
Nella città di Rieti la realtà delle parrocchie è stata concentrata a lungo entro il centro storico e le sue immediate vicinanze. Quella di Regina Pacis fu la prima parrocchia urbana a sorgere fuori le mura (a parte il territorio rurale della Piana, già dotato di una propria realtà parrocchiale sin dall’Ottocento). Fu il vescovo Monsignor Raffaele Baratta a istituire, nella Pasqua del 1957, la nuova parrocchia intitolata a Maria «Regina della pace» per la cura pastorale dell’allora nascente quartiere fuori Porta Cintia. La zona tra Maraini e Fondiano, un nucleo di pochissime case fino ad allora considerato periferia, era sempre ricaduta nel territorio della parrocchia di San Donato, che dal rione Porta Cintia estendeva la sua giurisdizione su tutto il contado extra moenia. L’antica chiesa sul lato destro di via Cintia – in seguito sconsacrata e venduta, oggi adibita a locale commerciale – era già, in realtà, non più operativa dal 1943, allorché il vescovo Migliorini aveva ritrasferito (oltre un secolo dopo un primo tentativo in tal senso) in Cattedrale la parrocchia di San Donato, con il titolo di San Donato in Santa Maria. Il territorio della nuova parrocchia di Regina Pacis (che avrebbe compreso anche la cappellania della Madonna del Cuore fino al 1974, quando essa ottenne l’autonomia giuridica come vice cura per divenire poi parrocchia a tutti gli effetti nel 1986) fu costituito con dismembramento da San Donato, e il compito dell’edificazione materiale e spirituale della nuova realtà fu affidato proprio allo zelante sacerdote che era parroco di quest’ultima: monsignor Bragoni, il quale – essendo anche vicario generale – aveva sollecitato una adeguata cura pastorale per la zona che, nelle arterie lungo l’ampio viale intitolato a Emilio Maraini, stava avviando in quegli anni il suo sviluppo come nuovo quartiere.
Carlo Di Fulio Bragoni, prete colto e di lunga esperienza pastorale (acquisita anche negli anni trascorsi accanto al venerabile Massimo Rinaldi come vicario generale), fu dunque il fondatore di Regina Pacis, che ebbe come prima, provvisoria sede un piccolo locale in via Consoni. Affiancato dal vice parroco Don Vincenzo Santori, che gli successe alla sua morte, provvide ad edificare il complesso parrocchiale in piazza Matteocci, di cui hanno via via curato il completamento e l’abbellimento, assieme alla crescita pastorale e spirituale della comunità dei fedeli. Fu parroco della comunità nella parrocchia di Regina Pacis dal 21 giugno 1963 dove restò in attività fino a 75 anni di età. Dopo monsignor Santori, che è rimasto parroco fino al maggio 1993, è succeduto Don Lucio Tosoni, che ha condotto la comunità di Regina Pacis fino alla morte avvenuta il 5 aprile 2006. Nel settembre 2006, ha iniziato il ministero di parroco il giovane sacerdote antrodocano Don Fabrizio Borrello. Il 5 novembre 2016 il Vescovo Monsisgnor Domenico Pompili affidava la Parrocchia a Don Ferdinando Tiburzi, che già aveva maturato una sufficiente esperienza in diverse altre Parrocchie. Rimasta a lungo la prima parrocchia di Rieti per numero di abitanti, Regina Pacis attualmente conta un po’ più di settemila anime, anche se ha dovuto cedere il «primato» demografico a nuove parrocchie sorte nel frattempo in altri quartieri di recente sviluppo. L’età media della popolazione è andata progressivamente elevandosi, diminuendo il numero di famiglie giovani (considerando anche la non facile disponibilità di appartamenti per le coppie novelle che, dopo le nozze, assai frequentemente debbono scegliere i nuovi quartieri periferici per l’acquisto della propria dimora), cercando però sempre di mantenere, pur tra le fatiche, quella vivacità e varietà di iniziative e attività che l’ha caratterizzata sin dall’inizio come importante polo pastorale della Chiesa reatina. Il complesso parrocchiale Edificato a partire dai primi anni Sessanta, è costituito di chiesa, canonica e altri locali per le attività pastorali, oltre al cortile con il campo di basket e il prato sul retro. Come aula liturgica provvisoria venne utilizzato, all’inizio, il locale sottostante che attualmente accoglie il teatrino parrocchiale. Frattanto si avviava l’edificazione della canonica, dei locali parrocchiali e della chiesa, di cui la posa della prima pietra avvenne il primo marzo 1960. Il progetto dell’edificio sacro fu eseguito dall’arch. Costardoni di Roma e dall’ingegner Barnini di Rieti. L’esecuzione dei lavori fu affidata alla ditta Marchioni Eusanio e figlio Vincenzo. Nel 1963, alla vigilia dell’Immacolata, 7 dicembre, il vescovo Monsignor Raffaele Baratta poté finalmente procedere alla benedizione della chiesa. Era un’aula liturgica ancora spoglia, essenziale, priva delle opere di abbellimento che negli anni successivi furono condotte sotto la guida del nuovo parroco, Monsignor Vincenzo Santori, il quale ebbe a suo fianco fin dall’inizio l’artista reatino Arduino Angelucci, che nell’edificio sacro ha lasciato la propria «firma». Si deve all’estro del professor Angelucci il corpus estetico che caratterizza questa chiesa moderna, a cominciare dalle vetrate e l’abbellimento del presbiterio, sopra al quale risalta l’artistico Crocifisso in cui l’immagine del Redentore è riprodotta non secondo la tradizionale iconografia del Servo sofferente, ma nella luce della vittoria pasquale: Gesù, il risorto glorioso, è raffigurato sulla croce con il libro aperto che mostra la scritta «Ego sum via, veritas, vita» e con a fianco i segni della passione ormai superata. Realizzazione dell’Angelucci è anche il trittico nella cappella del Sacro Cuore, che raffigura al centro l’immagine del Cristo amoroso secondo l’icona del buon pastore e ai lati i santi Antonio di Padova e Rita da Cascia. Successivamente, nell’altra cappella, quella che accoglie il fonte battesimale, venne collocato il mosaico del Buon Pastore, sempre opera del prof. Angelucci, fedelmente alla antica tradizione iconografica che vuole tale immagine all’interno del battistero. La morte non permise al professor Angelucci di vedere realizzato il suo progetto di un «gioiellino» d’arte moderna che è il mosaico dell’abside: sulla base del suo disegno, la comunità parrocchiale ha voluto realizzarlo negli anni successivi, e a conclusione dell’Anno Mariano 1987/88 si inaugurò – benedetto dal vescovo Monsignot Francesco Arnadio – il bel mosaico raffigurante la glorificazione di Maria Regina tra gli angeli. Ultimo tassello, nel ciclo estetico della zona del presbiterio, il completamento dell’iconografia nella parete attorno al tabernacolo, con l’inserimento delle figure di Maria e di San Giovanni (che idealmente si ricollegano al sovrastante Crocifisso, richiamando così la scena evangelica del Calvario con la Madre e il Discepolo presso la croce del Signore). L’impegno di abbellimento della chiesa è stato infine proseguito da Don Lucio Tosoni, che nel 1996 poté inaugurare – con la benedizione da parte del vescovo Monsignor Giuseppe Molinari – la nuova Via Crucis, con i pannelli delle quattordici stazioni (collocati sulle pareti laterali) realizzati, sulla base dei bozzetti dello stesso professor Angelucci, dalla figlia Zeffi. Altra realizzazione, fortemente voluta da Don Tosoni con il contributo di molti parrocchiani, l’artistica porta della chiesa, inaugurata in occasione dell’Anno Giubilare 2000 (il cui «logo» compare nelle maniglie degli ingressi laterali): artistici pannelli in bronzo vi riproducono quattro scene mariane (Annunciazione, Visitazione, Maria al Calvario, Assunzione) e i richiami ai quattro santuari francescani della «valle santa» reatina (Greccio con il primo presepe realizzato da San Francesco, Fonte Colombo luogo di nascita della sua Regola, Poggio Bustone, La Foresta con l’ispirazione del celebre Cantico delle creature). Infine, l’ultima realizzazione che il caparbio impegno di Don Lucio ha lasciato alla chiesa parrocchiale, il moderno organo a canne, allestito dalla ditta Consoli e inaugurato il 7 dicembre 2003.

Gualandris Don Giovanni
: vicario parrocchiale