San Paolo di Otholis in Collemaggiore di Borgorose

San Paolo di Otholis in Collemaggiore di Borgorose
80018690570
Parrocchia
Collemaggiore di Borgorose
Borgorose
02021
Lazio
Italia

Parrocchia canonicamente costituita il 1° settembre 1986. Riconosciuta civilmente il 7 ottobre 1986. Iscritta nel Registro delle persone giuridiche della Prefettura di Rieti il 31 maggio 1989 – n. 283.

Santo Patrono: San Paolo Apostolo.
Festa patronale: 29 giugno.
Altre feste
Collemaggiore Alto:

  • San Francesco Saverio (3 dicembre).

Pagliara:

  • Santa Madonna del Carmine (16 luglio).

Castelmenardo:

  • San Mauro (1° maggio).
  • San Croce (14 settembre).
  • Santi Martiri (30 aprile).

Opere parrocchiali:

  • Casa canonica a Collemaggiore (abitazione Suore Pastorelle).
  • Aula Paolo VI a Collemaggiore.

Organismi e attività pastorali:

  • Consiglio Pastorale;
  • Gruppo Giovanile;
  • Coro.

Case religiose esistenti in parrocchia:

  • Suore di Gesù Buon Pastore (Pastorelle);
  • Collemaggiore (Tel. 0746-39100 e-mail: humars@virgilio.it).

Centri pastorali:

  • Castelmenardo.

Chiese ed Oratori:

  • San Paolo de Otholis (parrocchiale).
  • Oratorio San Francesco Saverio a Collemaggiore Alto (privato famiglia Desideri).
  • Chiesetta Santa Lucia a Colleviati.
  • Sant’Antonio di Padova a Pagliara.
  • Santa Croce a Castelmenardo.
  • Santa Maria a Castelmenardo (distrutta).
  • Santuario San Mauro a Castelmenardo (in montagna).
  • Oratorio della Beata Vergine di Loreto a Castelmenardo.
  • Cappella del Cimitero a Castelmenardo.

Al Museo Diocesano
Presso il Battistero di San Giovanni in Fonte, nella sezione dell’Ebanisteria, è esposta una Madonna col Bambino, scultura lignea policroma di scuola abruzzese del primo Quattrocento. Presso la sezione dell’Oreficerie, è custodita la Croce arcaica in lamina di rame dorato lavorata a cesello e sbalzo della chiesa di San Paolo di Otholis di Collemaggiore.

Nota storica
L’antico ed importante monastero di S. Paolo in Orthunis (o di Otholis) costituì forse il centro benedettino più importante del Cicolano; è ricordato in una bolla del 1191 come comproprietario, insieme al monastero di San Paolo de Cocotha (o de Cateca) posto nei paesi dell’attuale Radicaro, di un mulino sul fiume Salto, presso Macchiatimone. Del monastero resta la chiesa parrocchiale romanica che
ne porta il nome, la cui parte più bella è costituita dal portale con due colonnine tortili con accanto due pilastri sostenenti una mensola liscia e un arco a tutto sesto, nel quale è incisa un’iscrizione. La chiesa risale probabilmente al dodicesimo secolo e da essa dipendevano numerose parrocchie circostanti. Dell’affresco non si ha alcuna notizia certa, ma è senza dubbio uno dei migliori esemplari di una scuola
locale, in quanto i soggetti dipinti ritornano almeno in altre due chiese: Castelmenardo e Nesce. L’inserimento del paesaggio nella scena e la sfera in mano a Dio Padre con l’indicazione dei tre continenti allora conosciuti fa supporre l’attribuzione ad un periodo storico da collocarsi fra il 1400 e il 1500. La chiesa di Sant’Antonio da Padova a Pagliara, è stata eretta nel 1837 e nel 1850 ottenne dal re Ferdinando II la «dote pel sacro ministero». È stata restaurata dalla popolazione intorno al 1980. Castelmenardo è il paese che conserva l’originario impianto medioevale, con case a schiera ed interessanti portali. Il nome gli deriva dal conte Mainardo della famiglia dei Marsi, la quale eresse nel X secolo un castello di cui ora restano due torrioni. Era suddiviso in due parrocchie, facenti capo a due chiese: Chiesa di Santa
Croce, del secolo XVI, l’attuale chiesa parrocchiale, e la Chiesa di Santa Maria, del XII° secolo, ora completamente diruta. Con Decreto Vescovile del 1986 la parrocchia di Santa Croce in Castelmenardo è stata soppressa ed incorporata nella parrocchia di Collemaggiore.