Santa Maria Maggiore in Labro

Santa Maria Maggiore in Labro
80010870576
Parrocchia
Labro
02010
Lazio
Italia

Parrocchia canonicamente costituita il 1° settembre 1986. Riconosciuta civilmente il 7 ottobre 1986. Iscritta nel Registro delle persone giuridiche della Prefettura di Rieti il 22 maggio 1987 – n. 69.

Santo Patrono: Beata Vergine del Rosario – S. Pancrazio.
Festa patronale: Ultima domenica di agosto – 12 maggio.
Altre feste

  • Sant’Antonio Abate (17 gennaio).

Opere parrocchiali:

  • Casa Canonica e Casa di accoglienza;
  • Madonna della Luce (Casa di accoglienza).

Chiese ed Oratori:

  • Collegiata di Santa Maria Maggiore (parrocchiale; secolo XV);
  • Madonna ad Nives al Cimitero (secolo XV);
  • Madonna della Luce in loc. Madonna della Luce (secolo XV);
  • Oratorio di S. Anna (priv. della famiglia Coletti-Rossetti; secolo XVIII-XIX).

Confraternite:

  • Confraternita del Santo Rosario. (Iscritta nel Registro delle persone giuridiche della Prefettura di Rieti il 26 maggio 1987 – n. 89 Codice fiscale: 90001570572);
  • Confraternita di San Pancrazio. Iscritta nel Registro delle persone giuridiche della Prefettura di Rieti il 26 maggio 1987 – n. 90 Codice
    fiscale’. 90001580571);
  • Confraternita del Santissimo Sacramento. (Iscritta nel Registro delle persone giuridiche della Prefettura di Rieti il 26 maggio 1987 – n. 92 Codice fiscale: 80020000578).

Al Museo Diocesano
Nella sala delle Oreficerie è esposta la croce processionale della parrocchia di Santa Maria Maggiore, risalente alla metà del XV° secolo, in argento ed argento dorato lavorato a sbalzo e cesello, di ascendenza settentrionale.

Nota storica
Abbarbicato sulla cima di un colle, Labro lega il suo nome al termine latino Lavabrum, con riferimento al vicino lago di Piediluco. La chiesa arcipretale – Collegiata di Santa Maria Maggiore, eretta dal cardinale Colonna, vescovo di Rieti, l’11 febbraio 1508, unendo i benefìci di Sant’Angelo, San Giovanni Battista e di San Nicola nel territorio di Colli, sorge sui resti dell’antico castello distrutto alla fine del XV secolo. Al suo interno si conserva il fonte battesimale del Quattrocento, un affresco del XVI° secolo raffigurante l’Annunciazione, un’antica acquasantiera che ha nell’interno scolpiti a rilievo i simbolici pesci e la scritta: «E. D. Elem», un portale del 1494 nella cappella del San Rosario.
Nella prima cappella, a sinistra, vi è una transenna in legno, che porta scritto nel fregio: «Rosarii Sacellum», è artisticamente decorata con rosoncini e costituisce un bel lavoro della fine del ’400. La cappella del San Rosario forma un’altra piccola chiesa superiore più antica di quella inferiore con una finestra romanica da cui si ammira il muro perimetrale della chiesa stessa. Il Castello Vitelleschi, sorto nel Cinquecento sui resti di un castello del X° secolo e distrutto a fine Quattrocento, conserva il recinto medioevale, finestre guelfe e torrioni. Al centro del paese vi è un edificio a tre porte dove confluiscono le strade principali del paese. La chiesa della Madonna della Neve è del Quattrocento, situata nei pressi del cimitero. Recentemente il Comune, proprietario del convento, ha recuperato il grande edificio e il chiostro. Apparteneva all’Arcipretura di Labro, fino al 22 maggio 1818, la parrocchia di Santa Maria Maddalena di Colli sul Velino (già Colli di Labro).