Santa Maria Maddalena Colli sul Velinio

Santa Maria Maddalena Colli sul Velinio
80010630574
Parrocchia
Colli sul Velino
02010
Lazio
Italia

Parrocchia canonicamente costituita il 1° settembre 1986. Riconosciuta civilmente il 7 ottobre 1986. Iscritta nel Registro delle persone giuridiche della Prefettura di Rieti il 10 ottobre 1988 – n. 243.

Santo Patrono: Santa Maria Maddalena.
Festa patronale: 22 luglio.

Altre feste:

  • Sant’Antonio Abate (17 gennaio);
  • Santa Rita da Cascia (22 maggio);
  • Sant’Eleuterio Papa e Martire (patrono di Moggio – 26 maggio);
  • San Giuseppe Artigiano (patrono di Piedimoggio – 1° maggio);
  • Santa Maria Madre di Dio (Eremo di Moggio – 15 agosto).

Opere parrocchiali:

  • Casa Canonica, Sala Parrocchiale e Aule catechismo a Colli sul Velino;
  • Casa Canonica, Sala parrocchiale e campo giochi a Piedimoggio;
  • Casa San Giovanni a Moggio Reatino.

Organismi e attività pastorali:

  • Consiglio Pastorale;
  • Consiglio Affari Economici;
  • Gruppo Catechiste;
  • Coro parrocchiale;
  • Caritas.

Centri pastorali:

  • Moggio Reatino;
  • Piedimoggio.

Chiese ed Oratori:

  • Santa Maria Maddalena (parrocchiale);
  • Tutti i Santi al Cimitero di Colli sul Velino;
  • San Lorenzo in loc. Vallopara di Colli sul Velino (privata famiglia Gregori);
  • Sant’Eleuterio Papa e Martire a Moggio Reatino;
  • Anime Sante del Purgatorio al Cimitero di Moggio Reatino;
  • San Giuseppe Artigiano a Piedimoggio;
  • Beata Vergine Addolorata al Cimitero di Piedimoggio;
  • Santa Maria Madre di Dio presso Eremo di Moggio;
  • Santa Maria Maddalena in località Casaletto di Colli sul Velino;
  • Madonna del Buon Consiglio a Collespina (patronale).

Confraternite:

  • Confraternita del Santissimo Sacramento (Iscritta nel Registro delle persone giuridiche della Prefettura di Rieti – n. 91. Codice Fiscale: 80019990573).

Nota storica
La comunità di Colli sul Velino (già Colli di Labro) apparteneva alla Parrocchia Arcipretale-Collegiata di Santa Maria Maggiore di Labro. Titolare vi era l’Arciprete coadiuvato da due canonici che erano anche i cappellani delle chiese sparse nel territorio di Colli che, per diritto di patronato, venivano presentati unitamente dalla comunità e da alcuni nobili. La trascuratezza e la mancanza di una più intensa assistenza spirituale alla comunità collana, la notevole distanza dalla sede arcipretale di Labro e le difficoltà stagionali furono i motivi principali del riconoscimento dell’autonomia parrocchiale di Colli di Labro, avvenuta il 22 maggio 1818 e confermata dalla Santa Congregazione del Concilio il 20 settembre 1827. Il 5 maggio 1957 la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica Italiana hanno approvato la Legge n. 92 in cui la frazione di Colli di Labro, Comune di Labro, Provincia di Rieti veniva costituita in Comune autonomo. Nel 1962 mutò nome in Colli sul Velino. Con Decreto della Santa Congregazione dei Vescovi del 24 giugno 1976, la parrocchia di Sant’Eleuterio Papa e Martire di Moggio Reatino – Piedimoggio è passata dalla Diocesi di Narni alla Diocesi di Rieti. Con Decreto Vescovile del 1986, la parrocchia di Sant’Eleuterio Papa e Martire di Moggio Reatino – Piedimoggio è stata soppressa ed incorporata nella parrocchia di Colli sul Velino. Sotto l’aspetto artistico, oltre ad alcune pregevoli tele tra cui una «Maddalena» seicentesca di autore ignoto e «Le Anime Sante del purgatorio» del 1928 opera di Calcagnadoro, la chiesa parrocchiale di Colli sul Velino ha sui due lati quattro grandi tele di cm. 500×274 ciascuna rappresentanti: «l’Annunciazione», «il Battesimo», «l’Ultima Cena» e «La Risurrezione», opera di Franco Bellardi, eseguite dal 1989 al 1993. Dietro l’altare, un grande Giudizio Universale a tempera acrilica m. 9,80×5,00, opera dello stesso pittore. La chiesa di Sant’Eleuterio di Moggio Reatino al suo interno conserva una campana del 1200, un fonte battesimale in pietra del 1500 ed alcuni affreschi. La chiesa di San Giuseppe Artigiano di Piedimoggio è stata costruita nel 1958 dal parroco Don Francesco A. Pavarin, benedetta ed aperta al culto dal vescovo di Terni e Narni Monsignor Giovanni Battista Dal Prà il 1° maggio dello stesso anno. La chiesa del cimitero di Moggio è stata edificata nel 1905 e ristrutturata
totalmente nel 1991. La chiesa della Beata Vergine Addolorata nel cimitero di Piedimoggio è stata costruita nel 1990. Nel 1992 è stata recuperata e dedicata a Tutti i Santi la chiesa del cimitero di Colli sul Velino. Nel 2001 è stata recuperata la Chiesa Vecchia di S. Maria Maddalena, secolo X. L’Eremo di Santa Maria di Moggio, fu chiesa monastica dipendente dall’Abbazia di San Benedetto in Fundis di Stroncone (Terni). Ospitò monaci per adempiere alla loro «missio» in deroga alla regola benedettina e pastori di anime, conservando la comunità cenobitica originaria. L’importanza della presenza nel sito dei monaci fu legata all’opera di bonifica del territorio mirata al disboscamento delle zone montuose limitrofe per adattarle alla coltivazione, all’azione pastorale costante nei secoli, ai rapporti con il Vescovo di Narni (la Parrocchia di Moggio fu unita alla Diocesi di Narni fino al 1976, quando passò alla giurisdizione del Vescovo di Rieti), preso dal problema della scarsità numerica del clero diocesano fino al secolo XII, consentendo una graduale integrazione nella vita locale religiosa e sociale come nel contesto agroeconomico in espansione dal X° secolo. Nel 1483 i religiosi benedettini di S. Maria lasciarono il cenobio e la relativa chiesa al presbitero diocesano e Rettore della chiesa di Sant’Eleuterio di Moggio che divenne Rettore anche di questa. Nella visita Apostolica del 1571 fatta alla Parrocchia di Moggio dal Vescovo-visitatore Apostolico Monsignor Pietro De Lunel, incaricato dalla Santa Sede a verificare l’applicazione dei decreti del Concilio di Trento nella Diocesi di Narni, esortò il Parroco e i fedeli di Moggio a restaurare la Chiesa di Santa Maria già fatiscente, appello, questo, non recepito per le difficoltà economiche del tempo. Il Parroco, sostenuto da amici, nel 1997 diede inizio al recupero con la pulizia delle sterpaglie e degli alberi. Nel 1998 la speranza del recupero divenne certezza e, nell’anno 1999, su progetto dell’Architetto Francesco Bellardi, l’impresa Edilbeta di Antonio Antonacci di Rieti, portò il rudere allo splendore originario. L’8 agosto 1999, a distanza di oltre 400 anni, Santa Maria di Moggio, riconsacrata e dedicata alla Madre di Dio divenne realtà ed affidata alla Cominità Cristiana locale.