Terremoto, l’impegno della Chiesa: un centro di ascolto diffuso

Prosegue il lavoro del Gruppo operativo sul terremoto della Chiesa diocesana, grazie alla collaborazione della Caritas italiana e dell’impegno di tantissimi volontari provenienti da diverse realtà della vita ecclesiale

Ha preso la forma di un “Centro di ascolto diffuso” l’impegno della Chiesa nelle zone terremotate di Accumoli e Amatrice.

Una ricognizione dei bisogni

Nell’attesa di capire come evolverà la situazione, i volontari coordinati dal gruppo di lavoro diocesano, con l’aiuto della Caritas nazionale, stanno compiendo una dettagliata ricognizione del territorio per prestare attenzione alla viva voce della popolazione. Soprattutto di chi intende restare sul posto, di chi vuole fermarsi accanto alla propria casa e alla propria attività economica.
Persone che la Caritas va a trovare nelle tante frazioni, imparando a conoscere il volto e la storia di ciascuno per poterne interpretare le necessità, per rispondere a bisogni altrimenti non letti, a domande non riconosciute, con piccoli interventi puntuali.

Si incontra così l’allevatore che manca dei mangimi per i propri animali, o la famiglia che è si è fatta riferimento per altri nuclei, cucinando per tutti.

Situazioni nelle quali possono tornare utili il sapone per i piatti, una lavatrice, o semplicemente i bagni. Bisogni anche minimi, verso i quali la Caritas riesce a rispondere con versatilità, andando ad integrare lo sforzo compiuto dalla macchina dei soccorsi, riuscendo a dare qualcosa in più a chi ha più bisogno.

La prospettiva del “lungo periodo”

Senza però trascurare di costruire percorsi di intervento nella logica di del sostegno di lungo periodo.
Nella fase in cui si sta faticosamente superando l’emergenza, il coordinamento per il terremoto della Caritas ha attivato anche punti fissi di contatto con la cittadinanza. Un servizio garantito da una presenza stabile di volontari, per i quali è in allestimento un attrezzato campo base.

Ricostruire la quotidianità con l’aiuto dei parroci

Un altro obiettivo che il gruppo di lavoro intende perseguire nel breve termine è la creazione di un centro polifunzionale nell’area interna all’istituto “Don Minozzi”, una sorta di piccola piazza nelle cui strutture sia possibile celebrare la messa, incontrarsi, recuperare progressivamente la perduta quotidianità.
Il tutto cercando di plasmare l’ascolto dei bisogni e le relative risposte sulla realtà dell’area montana, che vede le comunità organizzate secondo le diverse frazioni. Un’azione che trova nell’esperienza e nel radicamento sul territorio dei parroci un necessario trait d’union.