«So bbelli ‘ssi monelli»: applausi a non finire per la commedia in vernacolo degli alunni del “Bambin Gesù”

Nel piovoso pomeriggio dell’11 maggio, e in apertura della Maratona di Primavera, festa delle famiglie e di tutte le Scuole Paritarie, l’Istituto “Bambin Gesù” ha voluto portare in scena uno spettacolo in vernacolo reatino dal titolo So bbelli ‘ssi monelli. Il progetto teatrale, nato a febbraio e seguito con simpatia dal vescovo sin dai primi momenti, anche attraverso il supporto dell’Ufficio Scuola, si proponeva di mettere al centro il dialetto per ricollegare i fili, spesso interrotti dalla frenetica quotidianità, della famiglia: il passato dei nonni che ritorna nei nipoti attraverso i genitori e che lega indissolubilmente e per sempre ai valori della famiglia, ai legami e agli affetti.

L’uso del dialetto, come ha sottolineato mons Pompili, è l’eredità della nostra storia sociale e territoriale. È ciò che ci identifica e ci colloca in un posto preciso della nostra storia personale e familiare, un segno distintivo di appartenenza che esprime sentimenti, valori, speranze. Così, sotto la regia del professore di religione, Alessio Angelucci, e aiutati dalle sapienti e capaci maestre, i bambini della scuola primaria hanno potuto rivisitare, a loro modo, in un unico atto, la famosa commedia Lu Piccaru di Pier Luigi Mariani.

L’indimenticato autore e regista teatrale, ha ricordato il Sindaco Cicchetti, aveva intuito la grandezza del dialetto negli anni ‘50, e nelle sue commedie era capace di trarre da questo linguaggio parole capaci di descrivere con esattezza i rioni, i pensieri, le persone. Soprattutto quando alla lingua si uniscono il realismo gestuale e una forte capacità espressiva.

Presente alla messa in scena anche l’indimenticata maestra Anita Pitoni, che de Lu Piccaru è stata la prima attrice nel 1948. Divertita e sorridente non ha mancato di recitare alcune battute.

Ma i veri protagonisti del pomeriggio sono stati i bambini, per i quali non finivano mai gli applausi del pubblico. E in platea, oltre al vescovo e al sindaco, erano presenti l’assessore ai Servizi sociali, Giovanna Palomba, le dirigenti di tutte le scuole paritarie della diocesi, la preside dell’Istituto Magistrale di Rieti, Gerardina Volpe, e molti ex alunni, ormai adulti, della Scuola “Bambin Gesù”.

I bambini hanno voluto curare tutti i dettagli di ogni momento del pomeriggio, dagli inviti, fatti con le loro manine, al piccolo omaggio da consegnare ad ogni singolo invitato, dal trucco agli abiti di scena, dalla scelta del coro delle canzoni dialettali ai gesti e alle parole in vernacolo da utilizzare.

Il tutto condito dalla gioiosità e dalla creatività che solo i più piccoli possiedono: quell’entusiasmo e quella capacità di rendere fantastico tutto ciò in cui credono e la sensibilità di trascinare gli adulti in un mondo fantastico. Da veri protagonisti del palcoscenico, gli alunni hanno saputo rendere divertente e pieno di sane risate il pomeriggio, provandolo e riprovandolo con grande cura e caparbietà.

Bravissimi gli attori, i bambini del coro, ma anche bravissimi i presentatori, le mascherine, i bambini della mostra pittorica che hanno commosso con i loro disegni sui nonni, bravissimi tutti quei bambini che hanno saputo mettersi in gioco e portare sul palco le loro grandi potenzialità.

«Gioco di squadra», ha detto la professoressa Simona Santoro, la responsabile dell’Ufficio Scuola, ma sottolineando che «fare rete» è stato facile quanto credere nei bambini e farsi trascinare dalla loro passione e bravura.

Tanti sono stati i doverosi ringraziamenti a chi a vario titolo ha collaborato per l’ottima riuscita del pomeriggio: a don Mariano Assogna e a i suoi ragazzi dell’oratorio per aver ospitato la scuola e gli oltre duecento invitati nel teatrino parrocchiale, grazie a mons Pompili per aver creduto e appoggiato il progetto fin dall’inizio, grazie alle famiglie per aver accettato la sfida di far recitare in vernacolo i loro figli, grazie alla professoressa Gallo per aver contribuito alla realizzazione delle scene, grazie alla preside dell’IPSSCS, Maria Rita Pitoni per aver permesso alle ragazze della terza F di sostenere i bambini attraverso il percorso di alternanza scuola lavoro, grazie all’Istituto Agrario per aver reso possibile gli spostamenti con il pulmino, grazie alle autorità interventue per aver mostrato, con la loro presenza, la forza di un territorio, che, pur in difficoltà, sa testimoniare il valore del passato nel presente per consegnarlo al futuro di questi bambini, così seri e rispettosi nei loro ruoli e nelle loro attività.

La vera lezione di questo pomeriggio è stata proprio questa: la voglia di ascoltare i nostri bambini, ma anche i nostri giovani per dialogare e per costruire con loro un futuro migliore, carisma di ogni scuola paritaria, ma anche compito di ogni adulto educante. E questi bambini hanno dimostrato che insieme ciò è possibile. Soddisfatta anche la vicaria dell’Istituto, suor Beatrice Martelli, che nel ringraziare ha portato i saluti della dirigente scolastica, suor Raffaella Funari e ha ricordato l’appuntamento per il giorno succesivo con la 31° Maratona di Primavera.

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