Nuova edizione per la «Guida per comunità e parrocchie sull’ecologia integrale»

Comunicare un «messaggio di speranza», ovvero che «l’ecologia integrale è possibile, è una realtà generativa di una casa comune accogliente e in pace con la natura e il Creatore»: in questi termini viene riassunto l’obiettivo della nuova Guida per comunità e parrocchie sull’ecologia integrale elaborata dalla Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontario (Focsiv) in collaborazione con l’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale italiana (Cei) e con altre organizzazioni del mondo cattolico e non solo.

La pubblicazione, prosegue la Focsiv, è «una esemplificazione di come tutte le diocesi, le parrocchie, le comunità cristiane possano essere segno concreto di amore per il prossimo e il Creato; segno di dialogo e di speranza per tutta la società italiana, per uno sviluppo umano integrale e sostenibile, tanto più ora indispensabile a causa della pandemia e dell’urgenza climatica. È giunto il momento di cambiare i nostri stili di vita e un sistema insostenibile». Nel libro di 200 pagine, pubblicato nel contesto dell’Anno Laudato si’ spiega monsignor Luigi Bressan, rappresentante della Cei presso la Focsiv, «si incontrano, con una finalità di “ecologia integrale”, proposte venute dalla concretezza del vissuto. Vi sono spunti per chi vuol riflettere sulla svolta ecologica, ma soprattutto sul come rispondere a una responsabilità».

«Non resta tempo per attendere a “far sul serio”, anche con piccoli passi, da estendere poi a un approccio globale da parte di tutti quanti amano il bene comune e un futuro sostenibile», commenta l’arcivescovo. Per don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale sui problemi sociali e del lavoro della Cei, «l’ecologia integrale ha mandato in soffitta l’ecologia “a compartimenti stagno”, che finiva nel collo dell’imbuto di poche questioni: la raccolta differenziata dei rifiuti, l’invito a non gettare le carte o le immondizie per terra e la raccomandazione di evitare sprechi inutili».

«Al massimo – prosegue il responsabile – si poteva aggiungere l’esclamazione “bravi!” ai gruppi scout per la loro intraprendenza in campo ecologico. Un quadro insufficiente di fronte all’emergenza climatica». L’ecologia integrale, invece, «obbliga a ragionamenti di più grande respiro; tiene insieme la scelta delle vacanze familiari con la mobilità ordinaria per recarsi al lavoro; dà risalto agli investimenti finanziari e alla quotidiana pulizia degli ambienti in cui viviamo; evita sia inutili sprechi di acqua nella gestione ordinaria della casa sia consumi esagerati di energia». Inoltre, aggiunge don Bruno Bignami, l’ecologia integrale «valorizza i progetti di economia circolare e le scelte economiche circa i capi di abbigliamento o di calzature; fa guardare al carrello della spesa e al termostato del condizionatore o del riscaldamento; si occupa della qualità del cibo sulla tavola e ascolta il grido dei poveri della terra». La nuova guida – seconda e rinnovata edizione di quella pubblicata nel 2017 – raccoglie le buone pratiche già esistenti. Ciascuno così può fare discernimento e progettare il suo impegno: diocesi, parrocchie, istituti religiosi, monasteri, associazioni, movimenti, gruppi, le famiglie, singoli cristiani. Sono quindi venti le pratiche di ecologia integrale presentate dal volume.

Si possono citare ad esempio il progetto Fra’ Sole del sacro convento di Assisi, la mobilità sostenibile nella diocesi di Bolzano-Bressanone, l’agricoltura sociale nelle diocesi di Cuneo e Torino, il gruppo di acquisto di energia rinnovabile nella diocesi di Padova o ancora l’operazione «A pesca di plastica» nella diocesi di San Benedetto del Tronto Ripatransone Montalto. Vengono poi elencati una quindicina di reti e formazioni per l’ecologia integrale in Italia, come la rete interdiocesana dei nuovi stili di vita, quella dei Centri per l’etica ambientale o le Comunità Laudato si’.

da «L’Osservatore Romano».

Il video della conferenza stampa di presentazione della Guida è disponibile sulla pagina Facebook di Focsiv.

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