Le chiese dopo il sisma: dalla diocesi un gruppo di ingegneri per fare il punto della situazione

È composta da cinque ingegneri strutturisti la squadra disposta dalla Chiesa di Rieti per fare il punto sullo stato degli edifici di culto, in seguito ai terremoti di questi mesi. L’indagine ha compreso la ricognizione di tutte le chiese incluse nel “cratere sismico” e di tutti gli edifici di culto al di fuori di questo perimetro per i quali è giunta la segnalazione.

I sopralluoghi sono stati utili per redarre le schede sullo stato di ogni edificio, ma anche per verificare lo stato delle opere d’arte, degli arredi e delle suppellettili sacre.

Il ciclo di indagini, aggiornato allo stato degli edifici dopo gli eventi sismici del 24 agosto, è in fase di revisione a seguito delle violente scosse del 26 e del 30 ottobre. Il ripetersi dei movimenti tellurici ha inevitabilmente cambiato la situazione e reso necessarie nuove verifiche e su un’area più vasta della precedente. La zona maggiormente colpita è quella dei Comuni di Accumoli, Amatrice, Leonessa, Cittareale, Posta e Borbona, ma sono sotto la lente dei tecnici della diocesi anche le strutture ecclesiali presenti nei Comuni vicini. Il censimento dei danni è utile alla Chiesa di Rieti per disporre di una visione di insieme dello stato del patrimonio in pericolo.

La verifica formale dell’agibilità degli edifici, i lavori di messa in sicurezza e il recupero delle opere d’arte sono compito esclusivo del Ministero dei Beni Culturali, che individua con l’azione dei propri tecnici le modalità di intervento. Dopo il recupero, le opere che vanno restaurate rimangono al MiBACT per le opportune lavorazioni. Il resto dei manufatti viene restituito alle diocesi di appartenenza in attesa di poter essere ricollocati nei luoghi di origine.