La Valle del Primo Presepe e gli Ottocentenari Francescani al TTG di Rimini

Gli ottocentenari francescani dell’approvazione della Regola Bollata e della prima rappresentazione vivente del Presepe ad opera di san Francesco, che ricorreranno nel 2023, sono stati protagonisti nel seminario sui Centenari dell’Alto Lazio, vissuti in chiave accessibile e sostenibile, moderato dalla dottoressa Annabella Colandrea della Direzione regionale del Turismo della Regione Lazio e tenutosi a Rimini, nell’ambito della 59ma edizione della Fiera TTG Travel Experience. Un evento di respiro internazionale che ha rappresentato per la Valle Santa reatina un’imperdibile occasione per presentarsi agli operatori del settore turistico.

«Il presepe è sicuramente, nell’immaginario collettivo, una potente innovazione della riflessione teologica, ma anche un segno di grande impatto dal punto di vista sociale e politico», ha affermato mons. Domenico Pompili, referente della Conferenza Episcopale Italiana per gli eventi dell’Ottocentenario Francescano, durante il suo intervento di presentazione del progetto “La Valle del Primo Presepe”.

«Il presepe – ha spiegato il vescovo – è anzitutto un’interpretazione teologica della fede cristiana, perché mette al centro un bambino che giace in una mangiatoia, centrando tutta l’attenzione sull’umanità di Dio che va in cerca dell’uomo e non viceversa, ed è proprio qui che risiede la rivoluzione del Cristianesimo. Inoltre, il presepe assume anche un carattere sociale e politico nel momento in cui san Francesco si fa portatore di pace e, dopo essere tornato dalla Terra Santa, coglie nel borgo di Greccio un equivalente di Betlemme, come a dire che non c’è più la necessità di andare a liberare i luoghi santi con la violenza delle armi, ma che ogni luogo può essere una reincarnazione di quello stesso mistero».

«Questa immagine potente fa della Valle Santa reatina una delle tre grandi terre della memoria francescana, insieme ad Assisi e La Verna. Una terra che ha bisogno di essere compresa e valorizzata. Le iniziative culturali della “Valle del Primo Presepe” hanno iniziato questo cammino verso gli ottavi centenari che saranno una straordinaria opportunità per Rieti, Greccio e per l’intera Valle Santa, territori già interessati dai pellegrinaggi a piedi. Questo ottavo centenario che riguarda il presepe – ha concluso monsignor Pompili – sarà anche un apripista per il Giubileo del 2025 che darà la possibilità di offrire ai pellegrini provenienti da tutto il mondo, non solo la sequenza delle quattro basiliche romane, ma anche la possibilità di sperimentare il cammino a piedi seguendo la Via di Francesco».

Padre Paolo Maiello, in rappresentanza della Provincia dei Frati Minori di San Bonaventura, ha portato il suo contributo attraverso un’analisi dell’uomo contemporaneo, disorientato e impaurito dal futuro e dalla precarietà che caratterizza ogni aspetto della vita. Un pellegrino alla ricerca di stabilità e speranza può trovarle mettendosi in ascolto e avvicinandosi al luogo francescano simbolo dell’incarnazione, in cui Dio incontra l’uomo. «È nella semplicità di questi luoghi la possibilità di rigustare la bellezza della fede», ha spiegato padre Paolo dopo aver letto un passo della Lettera Apostolica Admirabile Signum di papa Francesco. «Con il presepe, san Francesco realizzò una grande opera di evangelizzazione. Il suo insegnamento è penetrato nel cuore dei cristiani e permane fino ai nostri giorni come una genuina forma per riproporre la bellezza della nostra fede con semplicità».

Proprio nell’ottica dell’universalità e sacralità del presepe, è nata l’idea di cercare di rendere “accessibili” attraverso visite guidate tattili, le quattro opere monumentali realizzate dal maestro Francesco Artese, esposte permanentemente sotto le volte del Palazzo Papale di Rieti. Francesco Canini, vicepresidente della sezione provinciale di Rieti dell’Unione Italiana Ciechi, ha portato al TTG la testimonianza di quanto realizzato nell’ultimo anno, nell’ambito del progetto “La Valle del Primo Presepe”. «L’iniziativa di rendere fruibile il presepe monumentale è un’iniziativa importante – commenta Canini – perché rende accessibile la parola Dio a tutti, anche in modo più pratico, toccandola realmente con mano». Ciò è stato possibile grazie alla riproduzione in 3D della statua di san Francesco con il bambinello in mano realizzata dal FabLab Spazio Attivo Rieti di Lazio Innova e con la scoperta di vari elementi presenti nelle opere monumentali: statue, tessuti e materiali utilizzati. Il tutto arricchito da descrizioni audio che calano l’ascoltatore nell’atmosfera creata dalle videoproiezioni presenti nelle opere.

Ha concluso il dibattito l’Assessora al Turismo della Regione Lazio, Valentina Corrado, che ha evidenziato le necessità del reatino e l’impegno della Regione Lazio in termini di investimenti e attenzioni, soprattutto per ciò che concerne collegamenti e interventi strutturali anche nell’ambito della programmazione europea per recuperare il gap che ha reso Rieti negli anni una provincia “minore”, nonostante la ricca offerta turistica di cui dispone. Un impegno preso dal Presidente Nicola Zingaretti anche sottoscrivendo con mons. Pompili un protocollo d’intesa dedicato proprio alla celebrazione degli ottocento anni della Regola e del Presepe di Francesco.