Incontro pastorale, appuntamento a settembre sul tema della «domenica»

Torna puntuale a ridosso della solennità della dedicazione della Cattedrale l’Incontro Pastorale di settembre: l’appuntamento dal quale ogni anno la Chiesa locale riparte dopo la pausa estiva provando a camminare insieme all’interno di un unico orizzonte.

Un metodo condiviso

E il tema di quest’anno – la “Domenica” – è quanto mai condiviso. E non solo perché la scelta è stata fatta portando a sintesi il dialogo tra gli uffici. Lo schema della tre giorni è infatti il frutto di una sorta di brainstorming, svolto poche settimane fa nella Casa Buon Pastore con la riunione delle commissioni degli uffici pastorali. I suggerimenti del gruppo di lavoro, ripresi e rielaborati, hanno portato ad affidare i lavori del primo giorno a un relatore impegnato a tirare fuori i diversi aspetti del tema: suggestioni che il secondo pomeriggio saranno affidate all’assemblea dei convenuti. Laici impegnati, operatori pastorali e semplici fedeli potranno così elaborare con lavori di gruppo la propria visione: fare la sintesi dei problemi, ma anche proporre le soluzioni.
Come di consueto, il terzo giorno sarà il vescovo Domenico a tirare le fila dei discorsi per poi proporre un piano di azioni concrete da mettere in atto durante lo svolgimento dell’anno pastorale.

Un tema sentito

Il metodo di lavoro era stato annunciato dallo stesso mons Pompili già in occasione della veglia di Pentecoste. E stando a quanto visto durante i lavori preparatori, l’Incontro pastorale di quest’anno sarà particolarmente partecipato perché il tema della domenica è molto sentito e sono tanti gli spunti da approfondire e ragionare, ad ogni livello: dalla prospettiva più squisitamente teologica alla ricognizione delle debolezze e delle difficoltà riscontrate delle parrocchie.

Progettazione contro pessimismo

L’importante – avvertiva il vescovo già a Pentecoste – sarà avere un atteggiamento sempre costruttivo, evitando il lamento e il ripiegamento sul ricordo di tempi migliori.

Segni dei tempi

Occorre piuttosto essere aperti a una prospettiva più ampia, ad allargare lo sguardo. Anche perché il discorso sul giorno di festa porta inevitabilmente con sé anche un tema più generale, riconduce al rapporto che ciascuno ha con il tempo. Quello della domenica – saranno queste le suggestioni da affrontare il primo giorno – in prospettiva cristiana è un tempo “redento”: una promessa di pienezza, di gioia, di fecondità. Ma il tempo del sacro, non può prescindere da una riflessione più generale, che guarda al rapporto tra lavoro e festa, alla conseguenze inesorabili della secolarizzazione.

Nella vita della parrocchia

Tanti argomenti che si rispecchiano nella vita concreta delle parrocchie, sui quali operatori e fedeli saranno chiamati a ragionare, cercando di riconquistare la centralità dell’evento eucaristico.

Centralità all’Eucaristia

Perché è l’Eucaristia a dare senso alla festa e non il contrario. In questo senso i cristiani dicono «Sine dominico non possumus», non possiamo vivere senza celebrare il giorno del Signore. Oltre che per fare la sintesi dei lavori e per tracciare le linee operative dell’anno pastorale, il terzo giorno dell’Incontro di settembre sarà quello che il vescovo Domenico si riserverà per eventuali comunicazioni.