Il vescovo riceve i musulmani reatini: «Fedi religiose elementi di coesione e pace»

In Paesi asiatici è una consuetudine che non stupisce nessuno quella per cui le persone appartenenti a una determinata religione formulano gli auguri a concittadini e vicini di casa professanti un’altra fede in occasione di specifiche ricorrenze, per cui è abituale che cristiani e musulmani si scambino auguri reciprocamente quando capita una festa degli uni o degli altri.

Una bella usanza che anche qui da noi sta prendendo piede, e anche nella piccola Rieti i seguaci di Maometto hanno voluto vivere un momento di partecipazione verso la tradizione cristiana in occasione delle festività natalizie.

Ed ecco così la comunità islamica reatina, con a capo l’imam e un nutrito gruppo di bambini accompagnati dai genitori, giungere in visita a Palazzo Papale.

Oltre a formulare gli auguri al vescovo Domenico, e in sua rappresentanza a tutta la comunità cattolica reatina, la piccola comitiva ha visitato i presepi esposti nel palazzo e sotto le volte, a dimostrazione del fatto che il presepe non è affatto un elemento che suscita conflittualità secondo le rispettive differenze religiose.

«La presenza di questi bambini che sono venuti spontaneamente a farci gli auguri di buon Natale, e non genericamente di buone feste e poi sono rimasti estasiati davanti alle opere presepiali, per poi condividere con noi qualche dolcetto tipico natalizio, è la riprova di come le fedi religiose siano in realtà elementi di coesione e di pace», commenta monsignor Pompili.

«Come efficacemente detto dal professor Cardini durante la lectio magistralis tenuta al Teatro Flavio Vespasiano – prosegue il vescovo – non c’è Cristianesimo senza Ebraismo così come non c’è Islam senza Ebraismo e Cristianesimo, perciò la narrazione secondo cui le religioni sarebbero elementi di divisione se non addirittura artefici della fomentazione di violenza è del tutto priva di fondamento, e noi qui a Rieti ne abbiamo fatto esperienza diretta in tempo reale».