Il vescovo agli operatori dell’accoglienza: «le esperienze positive debbono fare opinione»

Incontrando le realtà che nel territorio reatino sono impegnate nell’accoglienza, in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, il vescovo Domenico ha invitato a condividere le diverse esperienze portate avanti dalla Caritas, dai Comuni, dalle associazioni e dalle cooperative per costruire tutti insieme «una cultura dell’accoglienza che faccia opinione».

Occorre infatti raccontare «le esperienze positive che stiamo facendo» per contrastare «il pregiudizio istintivo fomentato da certa comunicazione» e la «paura indefinita che non ci lascia mai entrare nel merito delle questioni».

Da parte sua, mons Pompili si è detto disponibile a costruire occasioni «per uscire allo scoperto invece di giocare di rimessa», raccontando i processi di integrazione e i problemi che ci sono. Ad esempio attraverso una kermesse «che ci permetta di uscire sulla piazza e dire quello che siamo», che permetta di «metterla in positivo uscendo fuori delle strettoie di una dialettica legata per lo più all’ordine pubblico».

Il vescovo ha poi invitato le associazioni e le cooperative a cogliere dentro il fenomeno le opportunità, a «massimizzare le performance positive e attenuare le criticità, gli aspetti che vanno messi meglio a fuoco» e sollecitato tutti affinché altri comuni si aprano a esperienze come lo Sprar. «Il processo che va dall’accoglienza all’integrazione – ha concluso don Domenico – richiede che le presenze vengano distribuite, soprattutto in un territorio che soffre lo spopolamento e che non chiede niente di meglio che venire ripopolato».