Giovani a servizio dei beni culturali dopo il sisma

Nel tardo pomeriggio di lunedì 9 ottobre, al piano nobile dell’episcopio, il vescovo Domenico ha incontrato i volontari di #Si riparte con il patrimonio artistico e la cultura, il progetto di servizio civile di cui la Provincia di Rieti è ente capofila e la diocesi uno degli enti attuatori. A tre mesi dall’inizio dell’attività dei 14 ragazzi presso la curia vescovile, mons Pompili si è voluto sedere con loro intorno a tavolo per fare il punto della situazione e ascoltare le loro prime impressioni. Nelle intenzioni del vescovo quello con i volontari dovrebbe diventare un appuntamento almeno mensile.

Dopo un’introduzione generale a cura dell’ing. Pierluigi Pietrolucci, direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali e l’Edilizia di Culto nella cui area di competenza ricade il grosso del lavoro dei ragazzi, ciascuno è stato invitato a presentarsi e a fare un bilancio di questo primo scampolo di servizio civile trascorso in diocesi. In un clima amichevole e leggero tutti hanno avuto modo di esprimersi sul loro inserimento in curia e sulle attività svolte, tutte in vario modo attinenti alla gestione della situazione post-sisma. Tra i primi risultati conseguiti il riordinamento e la digitalizzazione dell’archivio dell’Ufficio Beni Culturali, con le numerose schede della soprintendenza ormai tutte reperibili e sfruttabili, il lavoro sui fondi parrocchiali recuperati nell’Amatriciano e la collaborazione all’organizzazione della mostra Le carte tra le macerie, inaugurata lo scorso 8 ottobre all’Archivio di Stato.

Il vescovo ha espresso il suo apprezzamento per il modo generoso in cui i giovani si stanno spendendo al servizio della Chiesa reatina e della sua cooperazione al difficile processo di ricostruzione nelle zone terremotate, ha abbozzato alcune proposte per un possibile allargamento dei campi d’azione dei volontari e ha poi offerto loro un meritato momento conviviale al termine dell’ennesima, per loro, dura giornata di lavoro.