Domenica 13 novembre ricorre la Giornata Mondiale dei Poveri. Nel suo Messaggio per l’occasione, papa Francesco, cita l’apostolo Paolo invitandoci a tenere lo sguardo fisso su Gesù che «da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2 Cor 8,9). Nel suo appello il Santo Padre guarda alla situazione in Ucraina e all’accoglienza dei profughi di tutte le guerre, spiegando che la solidarietà è «condividere il poco che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra».

Nella nostra società sono molti ad essere in difficoltà, ma assistiamo anche a grandi slanci di solidarietà. Papa Francesco sprona a «non cedere e rinnovare la motivazione iniziale». La Carità, infatti, non è un obbligo, ma una prova sincera di amore, attenzione e premura verso i poveri. Una prova che si dà con le opere, ma che si nutre dello spirito. Per questo la Giornata mondiale non rappresenta soltanto un’occasione di promozione sociale, ma anche di preghiera. Avere la mano aperta verso gli altri è avere il cuore aperto verso il Signore. E in questa chiave siamo tutti chiamati a vivere la domenica che viene: in famiglia, in parrocchia, nei luoghi di incontro e di lavoro.