Don Roberto D’Ammando è il nuovo parroco di Contigliano

«Ti affido questo popolo. Ama la gente e la gente amerà te». Monsignor Ercole La Pietra non ha “ricette magiche” da dare a don Roberto D’Ammando, che gli succede alla guida della parrocchia di Contigliano, ma confessa serenamente di essere lieto di consegnare ad un sacerdote carico di giovani e nuove energie una comunità guidata per oltre cinquant’anni.

Domenica 26 dicembre, nella collegiata del centro storico del paese addobbata a grande festa, la comunità contiglianese, alla presenza del vescovo Domenico, ha accolto il nuovo parroco: «È un giorno strano – dice tra i banchi una signora – siamo tristi e felici nello stesso tempo».

Il concetto lo sottolinea bene il sindaco Paolo Lancia, che porge in fascia tricolore il saluto dei cittadini: «Don Roberto, per te si porrà la sfida di ereditare il patrimonio lasciato da chi ti ha preceduto e traghettare tutti noi in una nuova epoca. Siamo convinti che la parrocchia abbia un ruolo centrale nella formazione delle persone, per vivere e condividere il presente. Ti accogliamo tristi per l’addio di don Ercole, ma molto felici per il tuo arrivo, benvenuto tra noi!».

Don Ercole, dopo aver celebrato in ogni frazione del paese la Santa Messa per le festività natalizie, in un clima di affetto e grande – «eccessivo» dice lui – calore, si schermisce dall’ambone: «Pare necessario che dopo aver parlato tanto io dica ancora una volta una parola in questa celebrazione così ricca di futuro. Accogliamo in mezzo a noi un pastore nuovo, giovane. La realtà del presente è complessa, ma era complessa anche quella del 1967, quando venni qui. La Chiesa si pose al confronto, non allo scontro, e mantenemmo in piedi le tradizioni più sane della nostra gente: era tutto ciò che potevamo fare in quel momento. Il momento che viviamo oggi richiede invece una sfida nuova, che solo un’energia giovane ed entusiasta può affrontare per rinnovare la storia. Caro Roberto, affronta man mano le problematiche che si presentano, ma ricorda che la terapia vera è l’amore: lascia traboccare il tuo cuore e vedrai madri e padri svolgere serenamente il proprio compito, e gli occhi di anziani, giovani e bambini illuminarsi. Questa gente è buona e fantasiosa, aperta al futuro: ricordati la carità verso di loro».

Il vescovo DomenIco invoca lo spirito del Signore su don Roberto, si legge il decreto di nomina del nuovo parroco. In una giornata grigia e piovosa, il “cambio della guardia” a Contigliano si è compiuto: c’è chi piange e chi applaude, ma tutti comprendono la solenne importanza della giornata.

«Don Ercole è stato uno capace di ascoltare prima che di parlare – dice monsignor Pompili nell’omelia – e la profondità della sua comunicazione nasceva da un silenzio interiore: è proprio questo silenzio ha fatto sì che le sue parole non fossero mai un blablabla senza senso. Don Roberto, oggi non è tempo di sentenziare o condannare, dobbiamo anzi ascoltare e comprendere: non aver fretta di fare, cerca prima di capire dove sei. Il parroco non è un eroe solitario, perché la parrocchia è una comunità di persone in cui ciascuno deve poter esprimere la propria vocazione battesimale».

Il vescovo esorta il parroco a «valorizzare l’insieme», senza mai considerarsi da solo, e a saper sviluppare appieno le potenzialità di ciascuno, «legandole non a te ma al Signore».

Don Roberto D’Ammando arriva quarantenne alla guida della comunità di Contigliano: «È un ragazzo che ha testa, legge, si informa, è cresciuto in tutto in questi anni. Non solo nella sua innegabile cultura, ma anche in grazia, e nella fede nata a Castel di Tora, intorno alla devozione per sant’Anatolia. Da oggi in poi crescerà insieme a voi», ha concluso monsignor Pompili.

Rinnovo delle promesse sacerdotali da parte del nuovo parroco con solenne consegna della chiave del tabernacolo, poi i doni di benvenuto consegnati da Claudio Fallavolita in rappresentanza della comunità di Contigliano.

Sui banchi anche una delegazione arrivata da Campoloniano, popolosa parrocchia reatina che il sacerdote ha appena lasciato: «Non possiamo negare che ci dispiaccia, ma don Roberto ha fatto del bene a noi, ora ne farà ad altri».

Il neo parroco parla per ultimo, e confessa con la spontaneità che lo contraddistingue che aveva provato a prepararsi un discorso scritto, ma senza entusiasmo: «Da sempre preferisco essere diretto. Sono consapevole che in questa celebrazione ci sono stati due sentimenti contrastanti, e so anche che avevate tanta curiosità di vedermi. Vorrei che su questi sentimenti prevalesse la gratitudine a Dio per i doni che ci fa ogni giorno, insieme a quella per il nostro vescovo che mi ha dato fiducia e per don Ercole che con grande delicatezza mi ha accolto e guidato. E soprattutto grazie a voi che mi avete accolto in maniera così bella e naturale, come fossi di casa. Insieme faremo un cammino che non sarà privo di difficoltà e incomprensioni, ma sono sicuro che le supereremo insieme. Grazie alla parrocchia di Campoloniano, la mia prima vera esperienza pastorale, grazie a tutti coloro che mi hanno dimostrato affetto: ci conosceremo e ci vorremo bene, quel bene profondo e che porta con sé altro bene».

Foto Pierluigi Mariotti