Centro Cuore Blu: nel monastero di Santa Chiara un polo d’eccellenza per gli studi sulle acque

Si chiama “Centro Cuore Blu” il progetto che la Chiesa di Rieti ha avviato insieme all’associazione “Gruppo di Ricerca Interuniversitario Gecoagri-Landitaly” con l’obiettivo di realizzare un centro di eccellenza per promuovere ricerche e studi sul tema delle acque, da affiancare a un polo documentario ed espositivo sulla gestione sostenibile della risorsa idrica e la sua valorizzazione attraverso lo sviluppo turistico.

Per il progetto la scelta di Rieti appare naturale: la straordinaria ricchezza idrica del suo territorio è eccezionale per quantità e qualità delle acque potabili che sgorgano da sorgenti di varia natura, dalle oligominerali alle solfuree, salutari per patologie diverse, ancora oggi solo in parte adeguatamente utilizzate. Né non si può dimenticare il millenario rapporto della popolazione con gli eventi alluvionali della conca reatina.

La nascita del “Centro Cuore Blu” si colloca in un momento storico favorevole, caratterizzato da una rinnovata sensibilità ambientale e dall’esigenza di porre l’acqua al centro degli interessi economici, politici e culturali. Il “Centro Cuore Blu” sarà il primo esempio in Italia, e persino in Europa, di una realtà polifunzionale dedicata all’acqua, potrà quindi avere grande impatto a tutti i livelli: da quelli politici e mediatici, a quelli economici e sociali.

Il “Centro Cuore Blu” punta a valorizzare il territorio reatino avviando processi di sviluppo in sinergia con le amministrazioni e le comunità locali, che sono depositarie di un patrimonio idrico unico e possono essere protagoniste di un’impresa economica e culturale esclusiva.

Il vescovo Domenico Pompili ha messo a disposizione dell’associazione una sede operativa, utile ad avviare le operazioni necessarie alla prima fase di realizzazione del progetto. È stata inoltre individuata in una parte del monastero di Santa Chiara la sede ottimale per le attività che verranno programmate nei quattro ambiti di intervento previsti dal progetto: documentazione e ricerca; esposizione e sperimentazione; gestione e sviluppo; valorizzazione e fruizione.

La professoressa Maria Gemma Grillotti Di Giacomo, presidente del “Gruppo di Ricerca Interuniversitario Gecoagri-Landitaly”, ha assicurato che nella sede operativa del “Centro Cuore Blu” sarà presto trasferito l’intero Fondo Documentario che costituirà l’indispensabile base conoscitiva per le attività progettuali attuali e future. Si tratta di materiale scientifico, cartografico e iconografico, prodotto dai componenti dell’associazione in decenni di ricerche, dal quale sono derivate pubblicazioni di pregio (con riconoscimenti e premi nazionali e internazionali) e mostre didattico-scientifiche allestite alla FAO, in Italia e all’estero.

Appena terminati i lavori di ristrutturazione, il monastero Santa Chiara accoglierà la prima grande opera del “Centro Cuore Blu”: l’esposizione permanente “Umbilicus Italiae vetrina del pianeta acqua”, che permetterà ai visitatori di avvicinarsi alla risorsa idrica sia a livello didattico-scientifico che sul piano esperienziale ed emozionale.

«Conoscenza, tutela e valorizzazione delle acque – spiega monsignor Pompili – ci immettono nella strada aperta dalla Laudato si’ di papa Francesco, che fonda lo sviluppo su una “nuova solidarietà universale” tra persone e beni naturali. Le acque sono la risorsa più importante del nostro territorio: ne hanno disegnato il paesaggio e caratterizzato la storia, anche durante la presenza decisiva di san Francesco. Per questo abbiamo pensato al monastero di Santa Chiara quale “Cuore Blu” della Valle Santa: fondato ai primordi del francescanesimo, affaccia sul Velino dove il fiume attraversa la città di Rieti, diventando immagine del valore naturale, storico, economico, civile e spirituale delle acque per la vita degli uomini».